Atene divide Berlino. Tensione tra Merkel e Schaeuble

German Chancellor Angela Merkel meets Greek Prime Minister Alexis Tsipras in Brussels

BERLINO. – Che l’una sia più “colomba” e l’altro più “falco” è ormai quasi un cliché. E che la cancelliera sia vincolata a seguire la linea dura del suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, pur nutrendo qualche riserva, è oggetto di rivelazioni fatte a denti stretti dai politici della capitale tedesca. Ma lunedì scorso, il vertice a sorpresa con Christine Lagarde, Mario Draghi e Jean-Claude Juncker, a Berlino, avrebbe compromesso qualcosa fra i due. Al punto che Bild titola sui timori dei conservatori della Cdu: “Merkel perderà il suo ministro più importante?”.

Stando al tabloid, il sommo custode dell’austerity avrebbe appreso dell’incontro sul negoziato greco, al quale partecipava anche il presidente francese Francois Hollande, solo dalla sua cara amica Christine, la direttrice del Fondo monteraio internazionale. E questo avrebbe prodotto uno strappo con Frau Merkel: “È stato un assolo della dama”, ha commentato un alto funzionario del ministero, facendo trasparire il risentimento del vecchio politico della Cdu. Del resto Schaeuble deve digerire, al momento, un arretramento della linea rossa tracciata fin qui.

Sollecitati sulla divisione, i portavoce hanno gettato acqua sul fuoco. “La cancelliera lavora benissimo col ministro delle Finanze, soprattutto sul tema della Grecia”, ha detto Steffen Seibert. E anche il portavoce di Schaeuble, Martin Jaeger, ha usato toni analoghi: “Il mio ministro e la cancelleria hanno la stessa linea sulla Grecia”.

Anche le indiscrezioni sulla “segretezza” del vertice sono state smentite: Schaeuble avrebbe saputo dell’incontro già “al G7 finanziario di Dresda”. E “dalla cancelleria” è l’aggiunta di Jaeger per chi la sollecita. Bild però registra una tutta l’irritazione scatenata dalle concessioni di Frau Merkel: nella proposta fatta dai creditori, viene ad esempio concesso più tempo per ripagare i debiti: “Si parla di 50 anni, il che a chiare lettere significa che i soldi non li rivedremo mai più”, scrive il giornale.

E se per Schaeuble un nuovo taglio del debito è fuori questione, e il Fmi deve assolutamente restare seduto al tavolo, il piano personale di Merkel costituisce è una “brutale spaccata” rispetto alla politica del risparmio del ministro. Diversi politici dell’Unione (Cdu-Csu) avrebbero a questo punto il timore che Schaeuble possa addirittura lasciare: “Non fa biechi compromessi, non metterà a rischio la sua credibilità”, secondo Hans Michelbach (Csu). “Senza Schauble il gruppo parlamentare non dà la sua approvazione”, per l’ex ministro dei Trasporti Peter Ramasauer.

Voci che trovano conforto in diversi economisti che, sempre dalle pagine del quotidiano più letto dai tedeschi, invitano a tenere il pugno duro: come il capo dell’Ifo Hans-Werner Sinn, che chiede il Grexit; il presidente dello Zew, Clemens Fuest, per il quale “non bisognerà concedere nuovi crediti ad Atene”, e il numero uno dell’Iw, Michael Huether, “se l’Europa adesso tentenna, prima o poi collassa anche il resto”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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