Anche in Venezuela i tentacoli di Mafia Capitale

 

Luca-Odevaine

CARACAS – La cassaforte di Luca Odevaine, ex vice capo di gabinetto del Sindaco Walter Veltroni oggi agli arresti per associazione mafiosa, sarebbe stata il Venezuela. È questo quanto documenterebbe un video realizzato dai Ros Carabinieri che hanno nascosto una telecamera nello studio di Odevaine.

Le immagini che risultano dalla registrazione mostrerebbero Odevaine seduto davanti a un tavolo pieno di carte e accanto a Marco Bruera, suo collaboratore, fino a ieri ai domiciliari. Mentre conversa con Bruera, Odevaine maneggia mazzette di denaro.

– Mi raccomando, chiedo massima riservatezza – dice -. M’hanno dato dei soldi… che devo versare e poi rimandare in Venezuela. Me li hanno dati ieri sera, per cui questa mattina sto andando in banca. Non li posso versare tutti sennò mi fanno la segnalazione all’antiriciclaggio.

Odevaine, comunque, ha giá pensato a tutto. E trovato la soluzione al problema.

– Per evitare la segnalazione – spiega a Bruer– ho versato 4.500 euro. Altri ne verso domani. Se tu poi fai la stessa cosa… 4.500 oggi e 4.500 domani… sono nove e nove diciotto… Mi sa che bisognerá fare poi la settimana prossima un’altro paio di versamenti… Io te li lascio a casa, le buste già divise con 4.500 e la settimana prossima li vai a versare… Ora devo fare i conti… Mi sa che complessivamente m’hanno dato 30 mila euro da versare.

La procura di Roma avrebbe attivato una rogatoria con il Venezuela. E, stando a indiscrezioni, sarebbe orientata ad indagare in seno alla nostra Collettivitá residente nel Paese. Infatti, stando sempre a indiscrezioni, gli inquirenti sarebbero propensi a pensare che la presenza di Aldo Miccichè, faccendiere di professione e uomo dai mille volti legato alla “Cosca Piromalli” arrestato nel 2012 a Caracas, e quella di Vito Genco, mafioso di origine calabrese imparentato con la famiglia Cuntrera-Caruana e la cui latitanza durata ben 19 anni è finita con l’arresto in Venezuela, potrebbero non essere fatti isolati. E che in Venezuela, in ambienti anche italo-venezuelani, potrebbero operare i tentacoli di mafia, n’drangheta e camorra.

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