Expo: irrompe la Cina, fra diplomazia, economia e sport

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MILANO. – Le giornate che l’Expo di Milano dedica ai vari Paesi, i National day, di solito consistono in un’alzabandiera con annesso discorso ufficiale, breve sfilata con i colori tradizionali e buffet al padiglione. Fine. Come ogni national day, anche quello della Cina è iniziato intorno alle 10, ma è andato avanti per tutta la giornata, con incontri politici, economici e pure sportivi: dopo la diplomazia del ping pong degli anni Settanta, all’Expo Milano 2015 ha esordito quella del minicalcio.

Anche un altro elemento ha connotato la giornata dedicata alla Cina: l’esordio a Expo della contestazione, seppur ridotta ai minimi termini. Un uomo dai tratti orientali è stato bloccato dalla forze dell’ordine mentre urlava “Cina Libera” e lanciava volantini per contestare la “detenzione ingiustificata” dell’attivista cinese Liu Xioapeng.

Archiviata la piccola parentesi agitata, il vicepremier cinese Wang Yang, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il commissario generale di Expo Bruno Pasquino hanno dato il via al China day. L’Expo sarà “un’occasione per approfondire i rapporti tra Cina e Italia e per rinnovare il significato che ha per i due popoli la ‘via della seta’” ha detto Yang. Mentre per il ministro Giannini “è il luogo dove rinnovare le dimensioni dei rapporti tra Italia e Cina, già rilevanti e antiche” Il momento diplomaticamente centrale è stato, però, il pranzo a Palazzo Italia.

Seduti al tavolo, oltre a Yang e al ministro Giannini, c’erano il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, i vertici di Expo Diana Bracco e Giuseppe Sala, e una delegazione del Parlamento guidata dal presidente del comitato per i diritti umani Mario Marazziti. E’ lì che, riguardo il tema Expo ‘Nutrire il pianeta’, i rappresentanti dei due Paesi hanno concordato che l’Italia coadiuvi la Cina in tema di sviluppo di tecnologie e tecniche agroalimentari; e che fra i due Paesi ci sia una cooperazione per lo sviluppo dell’Africa subsahariana, che contribuirebbe a rafforzare gli interessi della Cina nell’area e ad arginare il flusso di migranti verso l’Europa.

“I cinesi che visiteranno l’Expo di Milano saranno più di un milione” ha detto Wang Yang parlando con i commensali. “Quando parlavamo di portare un milione di cinesi a Expo ce ne han dette di tutti i colori. Ma adesso la cosa si sta verificando”, ha commentato più tardi la presidente di Expo, Diana Bracco.

Dopo il politico, l’economico: prima in “piazzetta Sicilia”, con la firma di un protocollo di intesa fra tra Regione Sicilia e Cina, per consentire agli imprenditori siciliani di avere un ufficio in una delle più grandi aree di ricerca e innovazione high tech della Cina, quella di Chengdu; poi un forum al padiglione di Intesa San Paolo per parlare di cooperazione fra Cina e Italia in tema di innovazione, con il ministro Giannini e il vicepremier cinese Yang.

Infine, un incontro nel padiglione Lombardia, dove alla presenza del ministro Giannini è stato siglato un accordo per un tirocinio di laureandi italiani nel quartier generale della cinese Huawei. Domani, sempre al padiglione Lombardia, il presidente della Regione Roberto Maroni parteciperà a un incontro con buyer cinesi. Dopo l’economico, lo sportivo, con una mini partita tra sei bambini, tre italiani e tre cinesi, disputata nello spazio di Ferrero, Kinder+Sport. Per la cronaca, ha vinto l’Italia.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)