Padoan, l’Italia esempio in Ue per le riforme

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan

NEW YORK. – “L’Italia è un esempio nell’Unione Europea” in tema di riforme. Pier Carlo Padoan sbarca a New York per una girandola di incontri con gli investitori, da Larry Fink di Blackrock a David Bonderman di TPG Capital, da Goldman Sachs a Berkshire Hathaway, da Kkr a Blackstone. E fa tappa a Wall Street, dove per la prima volta visita il floor del New York Stock Exchange, del quale ha l’impressione di un “cuore pulsante”. In suo onore sventola la bandiera italiana fuori dall’edificio accanto a quella americana.

Dal ministro dell’Economia arriva un messaggio chiaro: l’Italia “sta recuperando con grande velocità dopo tre anni di recessione. Sta cambiando molto rapidamente. E in termini di competitività internazionale non è seconda quasi a nessuno”. A prevedere un’ulteriore accelerazione della crescita è il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo il quale a spingere il Pil potrebbero essere “nei prossimi mesi” l’Expo, il Giubileo e gli impegni legati alla gara per ospitare le Olimpiadi.

Obiettivo della 48 ore di Padoan negli Stati Uniti è far conoscere l’evoluzione in corso in Italia, i risultati raggiunti e gli sforzi per conseguirne di nuovi, il tutto anche al fine di ampliare la percezione degli interlocutori del Belpaese, talvolta fatta più di notizie di cronaca giudiziaria che del quadro complessivo.

L’immagine del Belpase fra gli investitori – afferma Padoan – “è migliorata rispetto a un anno fa”, ovvero dalla sua ultima visita a New York. E questo perché nel frattempo di cose ne sono state fatte. L’Italia – osserva Padoan – sta cambiando rapidamente e questo grazie alle riforme e alla loro attuazione. Da New York e dagli Stati Uniti, Padoan porterebbe con sé in Italia “tutto quello che accelera l’innovazione”, e questo perché “dobbiamo essere padroni del nostro destino”.

L’Italia che presenta Padoan e’ un’Italia che fa progressi anche sul fronte del debito. E’ “elevato ma dal prossimo anno inizierà a scendere a velocità crescente dopo il culmine” di quest’anno. E sarà una “discesa significativa”. A breve arriveranno poi nuovi provvedimenti per le banche, ma una bad bank alla spagnola e’ impossibile. La Spagna infatti l’ha creata mentre viveva una vera crisi bancaria, oggi è più difficile, “anzi sarebbe impossibile”. In ogni caso – aggiunge Padoan – il sistema bancario italiano si sta rafforzando.

A complicare il quadro dell’Italia potrebbe arrivare la sentenza della Corte Costituzionale sul blocco dei contratti degli statali. ”Nel totale rispetto dell’indipendenza della Consulta, auspico che qualsiasi decisione sia presa con il massimo dell’informazione disponibile” afferma Padoan. Il costo della sentenza sarebbe – secondo alcune cifre circolate in questi giorni – di 35 miliardi, ovvero ”due punti di Pil. Lascio a tutti giudicare se sarebbero importanti o no”.

Padoan rassicura poi sulla Grecia: “la vulnerabilità italiana, che ci poteva essere due tre anni fa, oggi e’ totalmente fuori dal radar”. Ribadendo di essere ottimista su un possibile accordo per la Grecia, il ministro mette in evidenza come il ”lavoro tecnico sta continuando. Servono decisioni politiche. La Grecia deve lasciare il passato dietro di se’. Siamo tutti qui per aiutare”.

Padoan respinge pero’ seccamente le parole del primo ministro greco, Alexis Tsipras, che ha osservato come il debito italiano da 2.000 miliardi e’ elevato. ”Mi dispiace che Tsipras dica questo. Sono in totale disaccordo, non abbiamo gli stessi problemi. L’Italia ha girato rotta, sta facendo le riforme e le cose giuste. Io mi preoccupo del mio paese”.

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