Ue-Celac, Tusk: “Insoddisfazione per la dichiarazione conclusiva”

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CARACAS – La dichiarazione finale, al termine del “Summit” Ue-Celac non è piaciuta a Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo.

– Non sono soddisfatto con i termini impiegati nella dichiarazione – ha detto Tusk -. Ma è il frutto del compromesso di 60 paesi.

Nella dichiarazione conclusiva della Conferenza Ue-Celac si condanna la decisione del presidente Obama di dichiarare il Venezuela “un pericolo” per la sicurezza degli Stati Uniti ma, allo stesso tempo, non si esprimono le preoccupazioni manifestate in data recente dall’Ue per quel che sta accadendo a leader dell’Opposizione politica venezuelana che soffrono i rigori della prigione.

– La situazione politica del Venezuela è stata un tema importante di discussione – ha anche detto Tusk -. Invitiamo il governo a lavorare con tutti i partiti e la società civile.

Quindi ha sottolineato che “non c’è spazio a concessioni in materia di Diritti Umani”.

D’altro canto, le dichiarazioni di Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario Generale dell’Onu Ban ki-Moon, hanno urtato la scuscettibilità del governo del presidente Maduro. E l’ambasciatore venezuelano presso il “Palazzo di Vetro”, Rafael Ramírez, non ha perso tempo.

È intervenuto accusando l’organismo con sede a New York di ingerenza e sottolineato che le dichiarazioni del portavoce “costituiscono una violazione ai propositi e ai principi della ‘Carta’ delle Nazioni Unite”.

Dujarric, neella consueta conferenza stampa del lunedì, si era fatto eco delle inquietudini del Segretario Generale dell’Onu che, aveva detto, “segue con attenzione la situazione del Venezuela ed è preoccupato per l’arresto di coloro che hanno esercitato il diritto alla libertà di espressione e di riunione politica”.

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