Sociologo: “la società italiana è statica, quasi paludosa”

Maschietti e femminucce in un nido di ospedale.
Il nido di un ospedale CIRO FUSCO/ANSA

ANSA/NASCITE IN CALO DOPO 15 ANNI, CRISI SVUOTA LE CULLE ITALIANE

ROMA. – “Quella italiana è una società statica, quasi paludosa”: così il sociologo Mario Morcellini, prorettore alla Facoltà di Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma, commenta all’Ansa i dati Istat sulla crescita zero della popolazione italiana e la denatalità. “Premetto – precisa il sociologo – che la curva della denatalità non è cosi strutturale. Osservando il fenomeno da docente universitario e considerando l’impatto sulle iscrizioni universitarie, ci sono nel tempo punte molto severe, precipizi ma anche qualche alternanza”.

“La tendenza complessiva, comunque – ammette – è quella della denatalità. E’ tipico di un Paese moderno disinvestire sui figli, soprattutto in tempi di crisi economica e valoriale. Se le speranze si accorciano, mettere al mondo un figlio diventa un gesto eroico, di provocante coraggio. Intorno nessuno ti dà una mano, anche se la politica ultimamente qualche scelta la sta facendo, ma il costo di un bambino è diventato severo”.

“In una società che ti abitua al benessere, al fatto che devi comunque avere la pancia piena, è difficile insomma che prevalga il coraggio di procreare – insiste il sociologo – e chi lo fa, cioè le famiglie giovani con figli, sono uno dei pezzi pregiati della società italiana. Il gesto di procreare è un progetto che sposta in avanti la società. In Italia esistono tre soggetti sociali che producono più innovazione culturale e digitale: le donne in primis, soprattutto se giovani; i giovani, anche maschi; le famiglie giovani con figli. Sono le categorie che investono di più su tecnologia e cultura. Una volta fare figli voleva dire chiudersi in casa, oggi significa entrare in una rete di stimoli. Le famiglie giovani dunque sono avanti e aperte al futuro”.

“Le famiglie giovani di immigrati, poi, sono una risorsa compensativa: gli immigrati hanno più ottimismo degli italiani, anche nelle peggiori condizioni di vita. Hanno la speranza che i figli nati in Italia avranno più diritti di quanti ne abbiano avuti loro. E questo è un grandissimo segnale di fiducia verso l’Italia, è il gesto più pro-italiano che si possa immaginare. Speriamo che l’Italia se lo ricordi”, conclude Morcellini.

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