Giochi europei: freccia d’oro a Baku, primo titolo per l’Italia

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BAKU. – L’Italia multietnica che “accoglie” il prossimo va sul podio ai Giochi europei di Baku. Il primo oro azzurro ai Giochi europei di Baku arriva dal tiro con l’arco: E’ il team misto formato da Mauro Nespoli e Natalia Valeeva, natali in Moldavia ma cittadina italiana ormai da tempo a portare la medaglia più preziosa.

La quinta giornata della competizione europea che vive in Azerbaigian la sua prima edizione porta nel medagliere azzurro tre medaglie, un oro, un argento (dell’italo-cubano Frank Chamizo Marquez) e un bronzo che vanno ad aggiungersi alle 4 medaglie conquistate fino a ieri dagli atleti azzurri (tre argenti e un bronzo). I

l tiro a volo, reduce dalla delusione Jessica Rossi, si è rifatto oggi con la medaglia di bronzo di Giovanni Pellielo. Nel trap, il quarantacinquenne tiratore piemontese conquista la medaglia numero 180 della sua lunga carriera dopo aver sfiorato per un piattello contestato la finale per l’oro.

Una medaglia, l’ennesima per Pellielo, ‘che vive giorno per giorno” con la curiosità di vedere ”ma fino a quando o romperò i piattelli?’. Uomo di fede prima ancora che atleta, Pellielo guarda oltre la canna del suo fucile. ”Non si rispettano le persone lasciandole morire a casa loro, bisogna essere aperti all’accoglienza” dice con la medaglia al collo pensando ai migranti.

L’argento nella lotta libera (era dal 1999 che l’Italia non vinceva in Europa) ha il volto di Franck Chamizo Marquez, 23 anni da Cuba, sposato con la ligure Dalma Caneva, lottatrice anche lei (qui a Baku però è stata subito eliminata, ndr). Voleva l’oro, una ‘mission’ quasi impossibile contro il beniamino di casa, il campione olimpico Togrul Asgarov, in una ‘arena’ letteralmente impazzita per l’azero, sotto lo sguardo del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. ”Non è andata come volevo – commenta a caldo Chamizo ‘schienato’ dopo 1 minuto e 47” – non mi era capitata mai una cosa del genere nella vita ed è capitata proprio dove mai avrei voluto che capitasse. E’ stato un errore mio, lui è un avversario di alto livello ma ce la potevo fare. Sono proprio distrutto perché l’argento per me è come se fosse l’ultimo posto. Io sono un gatto, non sono mai andato di schiena. L’atmosfera? Non mi ha condizionato piuttosto la schiena l’hanno chiamata subito, ma qui siamo in Azerbaigian, c’è poco da dire e tanto da fare”.

Italiano da nemmeno un anno Chamizo è comunque soddisfatto: ”Portare a casa la prima medaglia importante da italiano fa comunque un bell’effetto, non me l’aspettavo così presto. Le Olimpiadi? Ci penso ogni giorno. So che posso trovare qualche avversario cubano ma sul tappeto non c’è amicizia, non c’è nazione. Devi solo dare tutto”.

L’oro lo portano a casa Mauro Nespoli e Natalia Valeeva nel team misto di tiro con l’arco. Una nuova specialità, mutuata dal tennis che aspira a diventare olimpica. ”E’ una bella soddisfazione – dice Nespoli – ora la speranza è che inseriscano questa gara olimpiadi. E’ una gara divertente, e i paesi competitivi crescono. Nei momenti importanti l’Italia si riscatta sempre, deve essere questa la chiave di volta per vincere anche in coppa del mondo”.

Quarantasei anni a novembre, Natalia Valeeva ha sete di vittorie: ”La voglia di vincere ci tiene in piedi – dice – Io vinco le gare e non sono mai sazia di vittorie per questo vado avanti”. Tre figli, un maschio di 15 anni e due gemelle di nove, Valeeva punta alle olimpiadi anche se non lo dice: ”Questa era l’ultima gara prima del mondiale dove dobbiamo qualificarci per le Olimpiadi. Prima dobbiamo passare per il mondiale. Poi ne parliamo”, dice all’unisono con Nespoli.

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