F1: Sempre e ancora Hamilton, in Austria la sua settima pole

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ROMA. – “Se non fai errori vuol dire che non hai spinto al limite”. Lewis Hamilton ama ripeterlo spesso. E per strappare agli avversari la pole del Gran premio d’Austria il campione in carica e leader del Mondiale ha spinto eccome la sua Mercedes, fino a rischiare di rovinare tutto uscendo di pista a pochi secondi dal termine della Q3, quando aveva due decimi di vantaggio su Nico Rosberg. Che però ha ricambiato il favore sbagliando a sua volta a due curve dal traguardo, fermandosi nella ghiaia.

Così, con il tempo di 1’08″455, Hamilton ha ottenuto la pole: 45/a in carriera, settima su otto gare nel 2015. Gli è sfuggita solo in Spagna, dove è andata a Rosberg, compagno/avversario di scuderia che gli partirà accanto. Del doppio errore non ha potuto approfittare Sebastian Vettel, terzo a 0.355 millesimi da Hamilton pur senza fare errori. La Ferrari del tedesco era stata la vettura più veloce nelle terze ed ultime libere, la mattina, con la pista bagnata da un improvviso acquazzone. Exploit che gli aveva fatto venire l’acquolina in bocca:

“Pensavo di essere un po’ più vicino alle Mercedes – ha ammesso – ma i loro motori sembrano in grado di alzare il ritmo in qualifica. Comunque sono soddisfatto, abbiamo una macchina molto veloce. Su questa pista bisogna spingere sempre forte. Speriamo che anche loro debbano cercare il limite. Credo che potremo fare una buona gara”. Chi dovrà mettere il coltello tra i denti è Kimi Raikkonen. Il finlandese è in cerca di conferma in Ferrari, ma il pasticcio (con conseguente eliminazione) in Q1 non depone a suo favore.

“E’ stato un sabato di merda. Vedremo dove finiremo in gara” si è lasciato sfuggire ‘Iceman’. “Quando sono sceso in pista per il mio ultimo tentativo, il team mi ha detto che avevo tre giri lanciati a disposizione – ha spiegato – Poi però i piani sono cambiati e non ne sono stato informato. Per questo abbiamo completamente perso un giro”.

Partirà dalla 14/a piazzola, ma solo grazie alle penalità di altri piloti, altrimenti gli sarebbe spettata la 18/a. “Sono state qualifiche difficili per le condizioni della pista (umida soprattutto in Q1 e Q2, ndr). Io bravo e fortunato a mettere insieme un buon primo run nella Q3. Ma quando alla fine ho cercato di spingere non è entrata una marcia e sono uscito di pista” ha spiegato Hamilton.

Si mangia le mani Rosberg: “Ho sbagliato traiettoria, sono andato largo alla penultima curva, finendo sul sintetico. Forse c’era ancora un po’ d’acqua. Peccato, perché Lewis aveva due decisimi di vantaggio ed io gli ero avanti esattamente di due decimi”. Accanto a Vettel partirà Felipe Massa (“le Williams qui sono forti, dovremo stare attenti – ha detto il ferrarista – ma credo che in gara saremo decisamente più veloci”).

In terza fila la Force India di Nico Hulkenberg – fresco di successo alla 24 Ore di Le Mans – e l’altra Williams con Valtteri Bottas. Nona fila per le Red Bull di Kvyat e Ricciardo, entrambi penalizzati di 10 posizioni per aver montato la quinta power unit della stagione.

Peggio è andata solo alle McLaren di Fernando Alonso e Jenson Button, due ex campioni del mondo, retrocesse di 20 e 25 posti e relegate infondo allo schieramento dalle continue sostituzioni di parti del tribolato motore Honda. Button dovrà anche sottostare ad un drive-through durante la gara.