Via libera all’Obamacare, salvi i sussidi per la Sanità

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WASHINGTON. – La riforma sanitaria voluta da Barack Obama incassa una nuova importante vittoria. La Corte Suprema Usa ha infatti promosso – con 6 voti favorevoli e 3 contrari – una parte importante dell”Obamacare’, confermando che l’amministrazione federale puo’ continuare a concedere sussidi agli americani a basso reddito per l’acquisto dell’assicurazione.

E’ la seconda volta in tre anni che la Corte Suprema appoggia la riforma sanitaria fortemente voluta dall’inquilino della Casa Bianca. Se la Corte Suprema non avesse confermato i sussidi federali, piu’ di sei milioni di americani avrebbero perso la copertura.

L’Obamacare prevede la possibilita’ di acquistare la polizza sanitaria nel “mercato” del proprio Stato o in quello federale. Al momento, 34 Stati hanno rinunciato a gestire in proprio la borsa delle polizze e, in questo caso, (come prevede la legge) e’ stato il governo federale a subentrare. La Corte si e’ pronunciata su un’ambiguita’ testuale del provvedimento relativa proprio a questo punto: nel paragrafo finito nel mirino si afferma che i sussidi sono disponibili per coloro che comprano polizze nei mercati “stabiliti dallo Stato”; una formulazione che aveva spinto i critici di Obamacare a sostenere che il diritto ai sussidi non scattasse nelle borse create dal governo federale.

Con questo verdetto il massimo organo giudiziario Usa ha spazzato via ogni dubbio, confermando in pieno il diritto ai sussidi in tutti e 50 gli Stati.

Il via libera alla riforma sanitaria Obamacare da parte della Corte Suprema Usa e’ “una vittoria per gli americani che lavorano duro in tutto il Paese, americani la cui vita continuera’ a essere piu’ sicura in un’economia che cambia, grazie a questa legge”. Lo ha affermato il presidente, Barack Obama, in un discorso dalla Casa Bianca. La riforma “sta funzionando”, ha proseguito Obama.

“Oggi, dopo più di 50 votazioni da parte del Congresso per abrogare o indebolire questa legge, dopo un’elezione presidenziale giocata, in parte, sulla preservazione o abrogazione di questa legge, dopo numerosi procedimenti davanti alla Corte Suprema, la legge è ancora qui e ci resterà”, ha sottolineato il presidente Usa.

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