Obama alza il salario a milioni di americani, e vola nei sondaggi

US President Obama attends Laborfest in Wisconsin

NEW YORK. – Barack Obama non si ferma piu’. Dopo la settimana ‘storica’ del si’ della Corte Suprema all’Obamacare e alle nozze gay, il presidente americano annuncia di voler alzare lo stipendio a milioni di americani, almeno 5 milioni di lavoratori. Lo fara’ rendendo obbligatorio il pagamento degli straordinari a tutti i dipendenti che superano le 40 ore di lavoro a settimana. Dopo la battaglia per aumentare il salario minimo ad almeno 10,10 dollari l’ora, si tratta di un nuovo enorme passo in avanti per un presidente che ha deciso di dare un’impronta fortemente progressista alla fase finale del suo mandato alla Casa Bianca, affrontando soprattutto la questione delle diseguaglianze di reddito.

E si tratta dell’ennesima sfida a un Congresso in mano ai repubblicani che ancora una volta viene scavalcato con un decreto esecutivo. Ad annunciare la svolta e’ stato lo stesso Obama in una lettera aperta sull’Huffington Post. “Dobbiamo investire nel futuro dell’America, impegnarci per un’economia che premi il duro lavoro e aumenti i salari.

Troppi americani lavorano per troppe ore con salari inferiori a quanto meritano”, scrive il presidente, sapendo di attirarsi ancora una volta le ire della destra che lo accusa di comportarsi come un “monarca” e di continuare a portare avanti politiche che – a parere del Grand Old Party – frena la crescita dei posti di lavoro. Una bozza del provvedimento e’ attesa dal Dipartimento del Lavoro entro la settimana. La soglia minima di reddito per il pagamento obbligatorio degli straordinari viene alzata a 52.000 dollari l’anno dagli attuali 23.660 dollari. Tale innalzamento si tradurrebbe secondo la Casa Bianca in un aumento della platea che beneficia degli straordinari di almeno 5 milioni di lavoratori.

Le nuove norme dovrebbero quindi entrare in vigore a partire dal 2016. “Gli ultimi giorni sono stati positivi per l’America”, scrive Obama sull’Huffington Post, ricordando anche come il Congresso abbia anche spianato la strada per riscrivere le regole del commercio globale a beneficio dei lavoratori e delle aziende americane, dandogli i poteri per chiudere gli accordi di libero scambio coi Paesi del Pacifico e con l’Europa. “Gli Stati Uniti – afferma il presidente Usa – sono usciti dalla recessione. Le nostre aziende hanno creato 12,6 milioni di posti di lavoro negli ultimi 63 mesi. Piu’ di 16 milioni di americani hanno ottenuto l’assicurazione sanitaria e piu’ ragazzi si stanno laureando”. ”Ma – aggiunge – abbiamo anche altre sfide se vogliamo assicurarci che la ripresa raggiunga tutti gli americani che lavorano e le loro famiglie”.

E Barack Obama in questa fase non si ferma neanche nei sondaggi. Anzi, la sua popolarita’ torna a volare, arrivando al 50% per la prima volta in due anni. Secondo l’ultima rilevazione di Cnn e Orc International si tratta di un balzo di ben cinque punti rispetto allo scorso mese di maggio. Per tornare a un tale livello di gradimento bisogna riandare al marzo 2013, quando Obama stava compiendo i primi passi del suo secondo mandato sull’onda di una schiacciante vittoria alle elezioni presidenziali del novembre 2012.

In particolare, a contribuire sull’impennata del gradimento nei confronti del presidente è il numero di americani che approva le sue politiche economiche (52%) e il suo approccio alla questione delle relazioni razziali (55%). Solo il 42% pero’ condivide la linea della Casa Bianca sulla necessita’ di una stretta sulle armi da fuoco.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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