Prove di disgelo tra Obama e Putin, grazie a “effetto Iran”

Barack Obama

NEW YORK. – Grazie all’Iran, prove di disgelo tra Barack Obama e Vladimir Putin. Lo storico accordo raggiunto a Vienna potrebbe andare ben oltre la questione del programma nucleare di Teheran, ed aprire una nuova fase nei rapporti internazionali a partire dalle relazioni tra Casa Bianca e Cremlino. Relazioni mai cosi’ tese dalla fine della Guerra Fredda. Lo si e’ capito subito quando il presidente americano, in un colloquio col New York Times, a sorpresa ha elogiato il ruolo fondamentale della Russia per il raggiungimento dell’intesa con l’ex ‘stato canaglia’ guidato dagli Ayatollah.

“Devo essere onesto, Putin mi ha sorpreso, non me l’aspettavo”, ha ammesso Obama. Poi la telefonata col presidente russo, con l’inquilino della Casa Bianca che lo ha ringraziato di persona auspicando un coordinamento sempre piu’ stretto tra Washington e Mosca. “Lavoriamo insieme per ridurre le tensioni in Medio Oriente e per rafforzare la sicurezza mondiale”, sarebbe stato l’auspicio comune dei due leader, secondo quanto riportano sia la Casa Bianca che il Cremlino, in una sintonia che non si vedeva da tempo.

Una collaborazione che potrebbe partire dall’esplosiva situazione della Siria, per poi estendersi a tanti altri campi, dalla lotta al terrorismo fino alla grave e complessa crisi dell’Ucraina. Dal punto di vista di Obama, il riavvicinamento con la Russia fa parte di una visione che oramai appare sempre piu’ chiara man mano che si avvicina la fine della sua presidenza: creare nuovi equilibri, aprire una nuova fase nei rapporti all’interno della comunita’ internazionale basata in primis sul dialogo e l’impegno della diplomazia. Quella strategia che ha portato all’accordo con l’Iran, ma anche a quello con Cuba e alle aperture con la Cina.

Il presidente americano – al di la’ degli interessi più pratici e legati ai vantaggi economici connessi con una ripresa dei rapporti con Teheran – ci crede. Crede – sottolineano molti osservatori – che l’intesa con Teheran possa andare ben oltre la questione nucleare, ed avere effetti positivi per governare una fase difficilissima della storia e risolvere pacificamente quelle tensioni che infiammano il quadro geopolitico un po’ ovunque. Ed e’ convinto che la Russia, cosi’ come l’Iran, possa essere attore positivo di questo cambiamento, al di la’ delle attuali divergenze.

Anche Putin – che ha tutto l’interesse per la rimozione delle sanzioni verso l’Iran che compromettono i suoi commerci – secondo alcuni osservatori americani spera che allentando la tensione con gli Stati Uniti e lavorando per ‘normalizzare’ i rapporti con la Casa Bianca si possa entrare in una fase in cui si torni a parlare di “sfere di influenza”. Facendo quindi in modo che la Russia torni a contare di piu’ sullo scacchiere internazionale, uscendo cosi’ dall’attuale sostanziale isolamento. Senza contare il danno enorme che le sanzioni stanno causando all’economia russa.

Saranno le prossime settimane a dire se di distensione vera si tratti o se le differenze continueranno a prevalere.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)