Grecia rimborsa Bce e Fmi, e riapre le banche. Aumentano Iva e prezzi

Greece Bailout

BRUXELLES. – Primi passi verso la normalità in Grecia, dopo settimane di incertezza che hanno pesato sui cittadini di tutta Europa e spaventato le Borse di tutto il mondo. Atene ha ricevuto il prestito ponte dall’Ue e ha pagato i suoi creditori, Fmi e Bce, sfilandosi dalla lista degli insolventi e confinando il rischio default a quei giorni cupi che ora cerca di buttarsi alle spalle.

Anche i greci cercano di tornare alla vita prima del ‘No’, che sarà un po’ più costosa di prima: le banche riaprono, le operazioni, pur limitate, riprendono, ma si comincia a fare i conti con l’aumento dell’Iva che si ripercuote sui prezzi anche dei beni di prima necessità e quindi sulle tasche dei consumatori, i primi a pagare il prezzo della ‘salvezza’ europea. Con i 7,16 miliardi di euro ricevuti dall’Europa oggi, il Governo ellenico ha rimborsato i due miliardi di arretrati del Fmi e i 3,5 miliardi di bond in scadenza oggi alla Bce, diventati 4,2 con gli interessi.

E c’è ancora un piccolo margine da usare per le esigenze finanziarie fino a metà agosto, quando si spera possano arrivare i primi aiuti del fondo salva-Stati Esm. La strada per arrivare al primo esborso del terzo salvataggio europeo è ancora lunga, anche se sta seguendo una procedura accelerata dato il pessimo stato dell’economia e l’urgenza delle scadenze. La prossima, da 3,5 miliardi con la Bce, è il 20 agosto.

L’iter si è messo in moto, e ora la Troika attende la convocazione del Governo ellenico per poter tornare ad Atene a negoziare insieme il prossimo Memorandum. Una volta messo a punto il documento, sarà sottoposto di nuovo all’Eurogruppo e poi ancora una volta ai sei Parlamenti nazionali che devono esprimersi su tutte le questioni legate al bilancio, e quindi anche su decisioni che coinvolgono il fondo per i salvataggi dell’Eurozona Esm. L’operazione dovrebbe prendere dalle due alle quattro settimane, ed è partita decisamente con il piede giusto, dicono fonti europee ottimiste sul prosieguo del negoziato. In un clima di rinnovata fiducia reciproca, domenica pomeriggio si è già tenuta la prima teleconferenza tra i rappresentanti della Troika e quelli del Governo greco.

Nonostante le facce siano le stesse, e coordinatore della Troika sia rimasto quel Declan Costello tanto odiato ai greci, lo scambio ha consentito di mettere a punto anche il testo di una delle due leggi chieste dall’Ue che il Parlamento dovrà approvare mercoledì, cioè il recepimento della direttiva sulla ‘risoluzione’ bancaria. L’altra legge è l’approvazione del Codice di procedura civile, anch’essa già in lavorazione.

Anche i mercati fiutano l’ottimismo sul negoziato, aiutato anche dall’apertura sul debito da parte della Merkel: per la prima volta da fine maggio il rendimento del Btp a 10 anni torna sotto l’1,9% (a 1,89%) e lo spread tra Btp e Bund si restringe a 110 punti base. Mentre tra Bruxelles ed Atene si mette in moto il negoziato sulla scaletta di riforme da attuare per ottenere man mano le tranche di aiuti, i greci possono tornare nelle loro banche, chiuse dal 27 giugno.

Nessun caos agli sportelli, anche perché le operazioni restano limitate: si può prelevare al massimo 420 euro a settimana, che equivale al tetto dei 60 euro quotidiani di prelievo ai bancomat che è stato concesso nei 23 giorni di chiusura delle filiali.

Ma a pesare sarà l’aumento dei prezzi: l’Iva è aumentata dal 13% al 23% su alcuni tipi di carni, di olio (non di oliva), cacao, sale e aceto, fiori e legna, fertilizzante, insetticidi. E poi sui ristoranti e caffè, taxi, pompe funebri e istituti di lingue. I mezzi pubblici aumenteranno il mese prossimo.

(di Chiara De Felice/ANSA)

Lascia un commento