Tsipras sfida i ribelli, rischiamo voto anticipato

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BRUXELLES. – Alexis Tsipras minaccia i ‘ribelli’ di Syriza avvertendoli che sarà inevitabile andare ad elezioni anticipate se la maggioranza in Parlamento non lo sosterrà nella trattativa in corso mentre la Troika avvia il negoziato ad Atene sulle condizioni del terzo salvataggio. Ma il nodo Grecia rimbalza anche dall’altra parte dell’oceano: il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, torna a ripetere che il debito della Grecia e’ insostenibile e una ristrutturazione significativa e’ ”inevitabile”.

Pragmatico invece il consiglio che arriva dal segretario al Tesoro americano, Jack Lew: la Grecia e i suoi creditori devono adottare un “approccio pratico”. Ma la situazione è molto delicata: la Troika chiederà nuove riforme da approvare prima della metà di agosto e il premier, proprio per non mettere alla prova la maggioranza incerta, cerca di opporsi, ma sa che alla fine dovrà cedere, così come ha ceduto alle dure condizioni alle quali l’Eurosummit ha vincolato gli aiuti.

Intanto, mentre si aspetta ancora la riapertura della Borsa di Atene, che con tutta probabilità slitterà alla prossima settimana, la Bce lascia invariata la liquidità d’emergenza Ela alle banche a 90,4 miliardi di euro e il governo greco ha iniziato a discutere oggi della ricapitalizzazione delle banche.

In una lunga intervista ad una radio greca, Tsipras ha confermato che l’ipotesi di nuove elezioni a breve non è esclusa. Il premier ha detto di non volere elezioni anticipate, ma ha avvertito che i ribelli del suo partito potrebbero forzargli la mano. Se perderà la maggioranza parlamentare a causa dell’ala radicale di Syriza, che si oppone al piano di salvataggio, dovrà indire nuove elezioni. Che getterebbero il Paese in una nuova incertezza, prolungando e peggiorando lo stato già critico in cui versa l’economia ellenica.

Tsipras ha spiegato che la decisione finale sul voto dipenderà dagli sviluppi interni al partito, che giovedì dovrà stabilire la data del congresso. Il premier vorrebbe convocarlo a settembre, una volta chiuso l’accordo con i creditori, mentre i ribelli vorrebbero accelerare i tempi e fare tutto prima che il piano sia definito, sperando di guadagnare voce in capitolo.

Tsipras, accusato dall’ala dura di Syriza di aver tradito il suo mandato elettorale, dovrà a breve chiedere al Parlamento di dare il via libera alle nuove richieste della Troika cioè il taglio delle baby pensioni, delle agevolazioni fiscali agli agricoltori e la reintroduzione dei licenziamenti collettivi.

“Siamo soddisfatti dalla cooperazione con le autorità greche e questo dovrebbe consentirci di procedere il più rapidamente possibile”, plaude la Commissione Ue che spera di chiudere i negoziati entro metà agosto per consentire un primo esborso entro il 20 agosto, quando c’è da rimborsare alla Bce 3,4 miliardi di euro.

Il premier comunque è convinto di aver fatto la cosa giusta mettendo la sua firma sotto l’accordo per il terzo salvataggio, e torna a difenderlo: “E’ cruciale il fatto che abbiamo ottenuto un impegno per l’alleggerimento del debito, che avverrà a novembre dopo la prima revisione del programma”, ha spiegato.

Intanto parte l’operazione anti-evasione del Governo, che ha sguinzagliato nelle strade di tutta la Grecia decine di ispettori del fisco con il compito di segnalare chiunque non rilasci uno scontrino. Saranno controllati anche i turisti, per risalire agli esercizi commerciali che lavorano in nero.

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