Tsipras, Atene non ha mai pianificato la Grexit

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ATENE. – Il premier greco Alexis Tsipras, chiamato a difendersi in ‘question time’ davanti al Parlamento, ha ammesso che il suo governo ha in segreto approntato un piano di emergenza nel caso le trattative con i Paesi creditori fossero fallite, ma ha detto pure di non aver mai fatto piani per portare la Grecia fuori dall’euro. Così il premier ha difeso il suo operato dopo le polemiche sul cosiddetto “Piano B” innescate di recente dall’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis mentre all’interno del suo partito, Syriza, continua a montare l’onda del dissenso e nel Paese si profilano i primi scioperi pesanti dopo quasi sei mesi di relativa calma sindacale.

Tsipras ha spiegato ai deputati di aver agito “in maniera responsabile” dando personalmente ordine a Varoufakis di preparare un piano di emergenza nel caso in cui i creditori avessero pianificato una Grexit. Le ammissioni di Varoufakis avevano creato ulteriori pressioni su Tsipras che da settimane è alle prese con profonde divergenze emerse all’interno di Syriza e che, secondo molti, sfoceranno in una spaccatura definitiva del partito che sarà probabilmente ufficializzata a settembre in un Congresso straordinario convocato ieri.

“Se i nostri partner e creditori avessero preparato una Grexit, noi come governo non avremmo dovuto approntare una difesa?”, ha chiesto Tsipras all’Assemblea paragonando il piano alle difese che un Paese dovrebbe preparare in caso di guerra. Il premier non ha citato direttamente il piano di Varoufakis, che era presente in aula, ma ha detto che l’idea di creare una banca dati per fornire ai greci dei codici per effettuare pagamenti arretrati (al governo) difficilmente può essere considerata “un piano segreto e satanico per tenere il Paese fuori dall’euro”.

Tsipras ha inoltre difeso il suo controverso ex ministro che continua a creare imbarazzo al governo anche dopo essere stato estromesso dall’esecutivo ai primi di luglio. “Varoufakis può aver fatto degli errori, come tutti noi ne abbiamo fatti – ha detto il premier -. Potete criticarlo per tutto… ma non potete accusarlo di aver rubato i soldi dei greci o di avere un piano segreto per portare la Grecia verso il baratro”.

Mentre Tsipras era impegnato in Parlamento, i rappresentanti dei creditori – Ue, Bce e Fmi più l’Esm, già ribattezzati “la Quadriga” – dopo i contatti dei giorni scorsi fra i tecnici di entrambe le parti, hanno avviato i primi colloqui ad alto livello con il ministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos, e con quello dell’Economia, Giorgos Stathakis, cominciando a discutere sui dettagli del terzo piano di salvataggio della Grecia per un valore di circa 85 miliardi di euro.

A parte, comunque, le sempre più evidenti lotte intestine dentro a Syriza, su Tsipras comincia ad addensarsi pure la minaccia di agitazioni e scioperi indetti dai sindacati per antiche rivendicazioni lasciate irrisolte anche dal suo governo. Così il sindacato dei medici dell’Ente nazionale per la Prestazione dei Servizi Sanitari (Eopyy) ha annunciato che i propri iscritti si asterranno dal lavoro fino a quando non saranno pagati loro gli stipendi arretrati.

Dal canto suo, il sindacato dei controllori di volo ha reso noto di aver indetto per mercoledì prossimo, 5 agosto, uno sciopero di avvertimento dalle 14 alle 18 locali. L’agitazione bloccherà per quattro ore tutti i voli in arrivo ed in partenza dalla Grecia.