Sud Italia: Renzi fa scattare la polemica, la rabbia di Saviano

Roberto Saviano ospite del festival internazionale "Storia" a Gorizia.
Roberto Saviano ospite del festival internazionale "Storia" a Gorizia.
Roberto Saviano ospite del festival internazionale “Storia” a Gorizia.

ROMA. – Il Sud affonda e lancia l’Sos: un nuovo fronte si apre per il governo Renzi. Il sasso lanciato dal rapporto Svimez sull’emergenza Sud si è trasformato, strada facendo, in una valanga con il premier che ha ingaggiato un corpo a corpo (virtuale) con Roberto Saviano, incarnazione, nell’immaginario collettivo, del Sud onesto, laborioso, del riscatto.

La lettera sfogo con cui lo scrittore campano accusava il governo di aver abbandonato a se stesso un mezzogiorno ormai moribondo (“qui ormai si è rotto anche il filo della speranza” e “dal sud scappa perfino la mafia”) ha fatto inalberare Renzi che ha considerato ingiuste quelle accuse, pur convocando una direzione ad hoc per venerdì 7 agosto: “basta piagnistei e rimbocchiamoci le maniche”, è stata la replica a Saviano dal paese del Sol levante.

Parole che lo scrittore ha sentito bruciare sul volto come uno schiaffo: “Mi addolora che raccontare la tragica situazione del Sud Italia sia così facilmente definito ‘piagnisteo’. Questo è un urlo di dolore, non un piagnisteo che sembra invece somigliare di più alla cantilena del ‘va tutto bene'”.

Quindi l’attacco ad un esecutivo distante dai problemi del Sud dove “il numero degli occupati è al livello più basso dal 1977, la natalità ai minimi storici dai tempi dell’Unità d’Italia. I meridionali fuggono al Nord e all’estero, i migranti stranieri che arrivano sulle nostre coste mirano a trasferirsi in altri Paesi. Il tutto nella totale assenza di progetti e investimenti”.

Ne è scaturita una violenta polemica politica. Che ha messo a ferro e a fuoco lo stesso partito del premier. “Noi meridionali non perdiamo tempo a lamentarci. Anzi abbiamo avuto fin troppa pazienza”, ha attaccato Michele Emiliano, per il quale la direzione di venerdì non deve servire a liquidare il problema ma a innescarlo” (successivamente, il governatore della Puglia ha ammorbidito i toni, assicurando di non voler aprire un nuovo fronte contro il governo bensì di voler collaborare).

Per Marcello Pittella, governatore Pd della Basilicata, si dovrebbe ritornare al ministero per il Meridione. E se il ministro Federica Guidi ha annunciato una sorta di Piano Marshall per il Sud da 80 miliardi tra infrastrutture e industrializzazione, c’è chi come Italia Unica ha mostrato grande scetticismo. E chi, come Roberto Maroni, ha attaccato: “come previsto, altri soldi (nostri) al Sud”.

Matteo Salvini ha attinto ampiamente al classico repertorio contro il Sud inerte e assistito: “Inutile mandare i soldi al Sud se poi li butti nel cesso come è avvenuto finora, allora è inutile mandarne ancora”. E ancora: “Dalla Lombardia partono già troppi miliardi ogni anno: basta sprecare i nostri soldi”.

A dare manforte a Saviano il leader di Sel Nichi Vendola: “Ha ragione quando lancia l’allarme su una condizione del Sud, e ha torto Renzi quando dice basta con i piagnistei”. “Il Sud sta morendo – ha aggiunto – quel Sud non chiede prediche o battute o riunioni di propaganda, bensì fatti e cioè politiche per l’occupazione, politiche per lo sviluppo”.

“Non sono piagnistei ma grida di dolore”, hanno fatto eco i grillini accusando il governo di aver contribuito al affossare il mezzogiorno.

(di Giuliana Palieri/ANSA)

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