La Borsa di Atene soffre ancora, Grecia punta su intesa

Borsa-Atene

ATENE. – Nuova giornata nera per la Borsa di Atene che – al secondo giorno di contrattazione dopo la chiusura di cinque settimane – ha riaperto anche oggi in forte calo (-4,6% dopo il crollo del 16% di ieri). A metà giornata, dopo aver limato fino a cedere l’1,4%, la Borsa aveva perso il 2,5% per chiudere infine a -1,22%. Cali pesanti, attorno al 30%, si sono registrati anche oggi per Piraeus Bank, Eurobank, Alpha Bank e National Bank of Greece. Mentre la Borsa rimane in sofferenza, Constantinos Botopoulos, responsabile dell’autorità ellenica di vigilanza del mercato dei capitali, ha annunciato che un’eventuale revoca del controllo sulla circolazione di capitali dipende dall’andamento che avrà questa settimana il mercato azionario e dall’evoluzione generale dell’economia greca. Inoltre, ha aggiunto, il divieto dello short selling durerà per tutto il mese di agosto anche se potrebbe essere revocato prima.

Intanto, per quanto riguarda i negoziati fra Atene e i rappresentanti delle istituzioni (Ue, Bce, Fmi ed Esm) in corso nella capitale ellenica, la squadra di tecnici del governo greco sembra ottimista circa la possibilità di raggiungere un accordo definitivo con i creditori entro il 18 agosto di modo che il nuovo Memorandum possa essere firmato entro il 20 successivo. Fonti governative hanno reso noto che oggi sono state discusse due questioni di punta: le privatizzazioni e i “crediti inesigibili”, la cui gestione è direttamente collegata alla ricapitalizzazione delle banche.

Oggi il ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos e quello dell’Economia Giorgos Stathakis parteciperanno ad una nuova riunione con i delegati delle istituzioni presso l’hotel Hilton dove i rappresentanti dei creditori alloggiano e dove, per motivi di sicurezza, si svolgono tutti gli incontri fra le parti. Sempre fonti informate hanno riferito che ci sono buone intenzioni da entrambe le parti in quello che sembra essere il periodo migliore nei rapporti tra la parte greca e le istituzioni, a differenza di quando era ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Il suo successore, Tsakalotos, è considerato infatti più cooperativo e focalizzato sul raggiungimento di un accordo.

Secondo una fonte governativa, non ci sono problemi apparenti per arrivare ad un’intesa, tuttavia esisterebbero alcune obiezioni sollevate dalle istituzioni alla riunione di lunedì con il ministro del Lavoro, Giorgos Katrougalos. Stando alla stessa fonte, comunque, queste obiezioni non metterebbero a repentaglio l’essenza della trattativa. I colloqui sembrano adesso concentrati sulle cosiddette “azioni prioritarie” e alcune questioni che occorre chiudere adesso, mentre altre saranno rinviate ad ottobre in modo da poter metterne in atto la necessaria programmazione.

Frattanto, a causa dell’introduzione dei controlli sui capitali il 28 giugno scorso, si è registrato un vero e proprio ‘boom’ delle carte per i bancomat: in un mese ne sono state infatti emesse quasi un milione. L’Alpha Bank da sola ne ha distribuite circa 220.000 nel mese di luglio, numero che è superiore alle carte messe in circolazione in tutto il 2014, mentre la Banca Nazionale ne ha emesse più di 400.000. Visa Europe, dal canto suo, ha documentato un aumento del 135% delle transazioni con carte nelle due settimane dopo l’introduzione del controllo sui capitali. Il responsabile dell’attività bancaria al dettaglio di Eurobank, Theodoros Kalantonis, ha anche rivelato che in Grecia nel 2014 soltanto il 6% dei pagamenti è stato effettuato tramite carte di debito o di credito, una delle percentuali più basse in Europa.