Due mila morti nel 2015. Ecatombe migranti nel Mediterraneo

MIGRANTE CERCA DI PASSARE FRONTIERA IN VALIGIA E MUORE

ROMA. – Sono sempre più drammatiche le cifre delle persone che muoiono per fuggire dalla guerra, dalla persecuzione e dalla povertà nei loro Paesi: oltre duemila migranti sono già stati inghiottiti dal Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere le coste europee in questi mesi del 2015. Un dato in crescita rispetto all’anno precedente. A diffondere le cifre della tragedia in corso è l’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.

Nello stesso periodo del 2014 sono morte 1.607 persone, in tutto l’anno scorso le vittime sono state 3.279. Ancora una volta è il Canale di Sicilia il tratto di mare più insanguinato: la maggior parte dei migranti sono morti nel tentativo di attraversarlo, lungo la rotta del Mediterraneo centrale che collega la Libia all’Italia. L’Oim rileva che è proprio la rotta del Mediterraneo centrale la più pericolosa rispetto alle altre: quest’anno l’Italia e la Grecia hanno registrato un flusso simile di migranti (rispettivamente 97.000 e 90.500), ma 1.930 persone sono morte durante la traversata per l’Italia contro le 60 decedute in rotta verso la Grecia.

Per avere un quadro storico sulle morti del Mediterraneo, la Vrije Universiteit di Amsterdam ha poi prodotto un database che ha messo insieme i dati sul periodo 1990-2013. I decessi sono documentati dalle autorità dei Paesi europei del sud, come Italia, Spagna, Grecia, Malta e sono divisi per età, genere, origine, causa della morte. La maggioranza delle vittime sono nordafricane e dell’Africa subsahariana, tra i 20 ed i 29 anni, anche se non sono stati risparmiati i bambini sotto i 10 anni, morti principalmente per annegamento, ma anche per disidratazione e ipotermia.

Anche nel lungo periodo, il maggior numero dei naufragi è avvenuto al largo delle coste siciliane, ma anche pugliesi, e di quelle spagnole. Una tragedia “inaccettabile alle soglie del 21esimo secolo”, ha sottolineato il direttore generale dell’Oim, William Lacy Swing, ricordando che i migranti, oltre a “sopportare le terribili esperienze” nei loro Paesi e durante il viaggio, finiscono per “morire alle soglie dell’Europa”. E come in ogni estate, il flusso di migranti verso l’Europa sta crescendo: l’Oim stima che si arriverà presto a 200.000 persone che affronteranno questi viaggi della disperazione, mentre già 188.000 migranti sono stati salvati nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno.

La ricerca dell’ ‘eldorado’ europeo provoca vittime anche sulla terra ferma. Nelle ultime settimane il fronte più caldo è Calais, il porto della Francia settentrionale da cui ogni giorno migliaia di migranti tentano di raggiungere la Gran Bretagna, saltando sui convogli ferroviari che ogni giorno percorrono l’Eurotunnel. Finora sono otto i migranti morti da inizio giugno, compresi quelli accampati a Calais. E la disperazione porta anche a morire soffocati dentro una valigia, come è successo ad un 27enne marocchino, che il fratello aveva sistemato nel bagagliaio dell’auto su un traghetto per la Spagna.

(Luca Mirone/Ansa)

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