Grecia: la Borsa si rialza, ma Fmi punta ancora i piedi

Greek flag flies outside the Athens Stock Exchange. (ANSA/AP Photo/Petros Giannakouris, File)
Greek flag flies outside the Athens Stock Exchange.  (ANSA/AP Photo/Petros Giannakouris, File)
Greek flag flies outside the Athens Stock Exchange. (ANSA/AP Photo/Petros Giannakouris, File)

ROMA. – L’accordo di luglio per finanziare la Grecia tiene, e la borsa di Atene si risolleva: +3,6% dopo il crollo devastante di quasi il 20% nei primi tre giorni di una settimana. Anche le banche tentano il rimbalzo dopo il tracollo del 64% e la disoccupazione scende al 25%, un livello che resta di allarme. Ma dietro l’apparente calma c’è la probabile delusione di Atene, che vede gelarsi da Berlino la speranza di un accordo a breve che rimetta in carreggiata banche ed economia al più presto. E il dissenso fra i creditori, con il Fmi che prende tempo per decidere se partecipare al nuovo salvataggio in attesa di schiarite sulla ristrutturazione del debito.

Mentre Tsipras sta preparando una bozza del nuovo accordo di ‘bailout’ che dovrebbe essere pronta sabato, giorno in cui la presenterà alla Commissione europea allo scopo di avviare i colloqui, il quotidiano To Vima riferisce del clima fiducioso, fra vari funzionari dell’esecutivo, che l’intesa con la ‘troika’ Bce-Ue-Fmi sarà raggiunta entro l’11 agosto. Ciò consentirebbe di avere i tempi tecnici per per l’approvazione dell’accordo da parte del parlamento greco entro il 18, e degli altri parlamenti europei chiamati a ratificarlo entro il 19.

La scadenza del 20 agosto per rimborsare tre miliardi dovuti alla Bce sarebbe a portata di mano, evitando un nuovo prestito ponte e le relative incertezze. Ma è altrettanto chiaro che, nonostante le convergenze su alcuni temi chiave, rimangono punti di dissidio con i creditori. Sulla ricapitalizzazione delle banche, ad esempio, così come sui crediti inesigibili, la riforma delle pensioni e il nuovo fondo indipendente per le privatizzazioni.

La Bce spinge per usare il nuovo salvataggio per ricapitalizzare le banche, ma c’è il nodo del ‘bail-in’ pronto a scattare, il coinvolgimento dei creditori privati, azionisti e titolari di conti correnti nelle perdite, che pesa come un macigno. E nonostante l’accordo generale sull’innalzamento dell’età pensionabile e sullo stop ai pensionamenti anticipati, il ministro del lavoro Giorgos Katrougalos, fresco di incontri con la troika, avrebbe lasciato intendere che sono in arrivo nuovi e pesanti tagli alle pensioni. Un quadro poco chiaro e con molte incognite, che peggiora di settimana in settimana con la recessione greca e il suo impatto sui conti pubblici, i bilanci aziendali, i consumi, lo stato di pessima salute delle banche.

In Germania sembra prevalere lo scetticismo: “non ce la si può fare” a chiudere prima del 20 agosto, fa sapere alla Bild un alto rappresentante del governo tedesco. Potrebbe essere un escamotage per esercitare pressione su Tsipras e i suoi agitando un prestito ponte che terrebbe Atene nel limbo ancora per settimane. In compenso è netta la posizione del Fondo monetario, da settimane uscito allo scoperto chiedendo un taglio del debito come unica condizione per partecipare al nuovo prestito (e per assicurare la sostenibilità del piano) che Berlino invece non vuole: “ci vorrà tempo”, non decideremo prima dell’autunno se partecipare o meno, dice il direttore per il Nord Europa Thomas Oestros al quotidiano svedese Dagens Nyheter. la minaccia convincerà Merkel e Rajoy, i più contrari? la loro decisa affermazione nei sondaggi interni, dopo aver piegato Tsipras, suggerisce di no.

(di Domenico Conti/ANSA)

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