Giornalisti sotto attacco dal Brasile al Bangladesh

Members of the Brazilian Military Police check people's documents in the favelas of Mare in Rio de Janeiro, Brazil, 30 June 2015. EPA/MARCELO SAYAO
Members of the Brazilian Military Police check people's documents in the favelas of Mare in Rio de Janeiro, Brazil, 30 June 2015. EPA/MARCELO SAYAO
Members of the Brazilian Military Police check people’s documents in the favelas of Mare in Rio de Janeiro, Brazil, 30 June 2015. EPA/MARCELO SAYAO

RIO DE JANEIRO. – Giornalisti sotto attacco, nelle ultime ore, dal Brasile al Bangladesh: l’altro giorno un reporter radiofonico è stato assassinato in diretta a colpi di arma da fuoco nel Paese sudamericano, mentre ieri un blogger indu’ è stato ucciso a coltellate nella sua casa a Dacca. La prima vittima si chiamava Gleydson Carvalho e alla radio conduceva un programma in cui aveva pesantemente criticato alcuni amministratori locali di Camocim, località balneare nello Stato brasiliano di Cearà (nord-est).

In base a una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, due uomini armati sono entrati negli studi di Radio Liberdade FM, proprio mentre Carvalho era in onda. Dopo aver detto alla segretaria di voler pagare un annuncio pubblicitario, hanno immobilizzato la donna e sparato vari colpi contro il conduttore. Secondo alcuni testimoni, al momento dell’omicidio la trasmissione era stata interrotta per uno stacco musicale.

Proprio per le sue continue accuse ai potenti della zona, Carvalho aveva già ricevuto minacce di morte attraverso i social network. Anche per questo gli inquirenti considerano molto credibile il movente politico del delitto. Il cronista è deceduto durante il trasporto in ospedale, mentre i due sicari sono riusciti a fuggire in moto. Carvalho è il secondo giornalista radiofonico assassinato in poco più di un anno nel Cearà. Secondo Reporter senza frontiere, il Brasile ha superato il Messico per numero di giornalisti uccisi diventando la nazione piu’ pericolosa dell’America latina per i cronisti.

Non meno tragica la fine in Bangladesh di Niloy Chatterjee, che si occupava di diritti umani e dei crimini commessi dalle milizie islamiche durante la guerra del 1971: secondo una fonte della polizia, sei assalitori sono entrati, con una scusa, nella sua abitazione, nella zona di East Goran, e lo hanno ripetutamente colpito con un coltello, lasciandolo a terra senza vita. Con lui c’erano la moglie e un amico, confinati dai complici dei killer in un’altra stanza.

Per i media locali, Niloy (‘Neel’ come era chiamato) era nella lista nera dei ‘nemici’ dei gruppi islamici fondamentalisti per le sue opinioni laiche che esprimeva sul suo blog e probabilmente anche per il fatto di essere indù. Il nuovo crimine avviene ad appena due mesi dall’uccisione con un machete del blogger laico Ananta Bijoy Das in un mercato di Sylhet, nel nord est del Bangladesh.

A marzo, un altro libero pensatore, Washiqur Rahman, 27 anni, era stato ammazzato nello stesso modo a Dacca da un gruppo di radicali islamici. Risale invece a febbraio l’omicidio dello scrittore naturalizzato americano Avijit Roy, avvenuto sempre nella capitale circa un mese fa e che aveva creato molto scalpore, tanto da essere paragonato alla strage parigina di Charlie Hebdo. Il blogger è dunque il quarto giornalista assassinato in Bangladesh dall’inizio dell’anno.

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