Morto il generale Contreras, simbolo orrore Pinochet

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SANTIAGO DEL CILE.- E’ morto l’uomo più odiato del Cile, il generale Manuel Contreras, per anni capo della temuta polizia segreta Dina di Augusto Pinochet, simbolo degli orrori della dittatura. Il militare, che aveva 86 anni ed era malato da tempo, è deceduto nell’Ospedale Militare della capitale cilena. La notizia della morte si è diffusa nella notte a Santiago, dove subito qualche centinaio di manifestanti, tra i quali familiari di ‘desaparecidos’, hanno ‘festeggiato’ davanti all’Hospital Militar e alla centrale ‘Plaza Italia’ della capitale. Alcuni dei presenti portavano cartelli con le foto degli scomparsi, altri hanno stappato bottiglie di champagne mentre urlavano “è morto, è morto…”.

Contreras era stato portato qualche giorno fa nella clinica dal carcere di Punta Peuco, dove era detenuto insieme ad altri militari accusati di aver violato i diritti umani durante la dittatura di Pinochet. L’ex capo della Direzione nazionale dell’intelligence doveva scontare una pena superiore ai 500 anni di carcere per le proprie responsabilità nelle torture, gli arresti, le uccisioni e le ‘desapariciones’ degli oppositori al regime: in totale, 58 condanne relative alle accuse accumulate negli anni del regime, da lui definito il periodo della ‘guerra contro il marxismo’ nel Paese.

“E’ il simbolo dell’orrore del terrorismo di Stato”, ha sottolineato all’Ansa la presidente dell’Associazione familiari di detenuti ‘desaparecidos’, Lorena Pizarro. “E’ morto rivendicando quello che ha fatto, non posso capire come un essere umano possa aver agito così: ha inflitto il dolore cercando i modi più brutali per provocarlo”. “E’ stato il repressore-icona della dittatura di Pinochet”, ha d’altro lato commentato il sito web della Radio Cooperativa, mentre in una nota il governo della presidente Michelle Bachelet ha definito il generale come “uno dei personaggi più bui della nostra storia.

E’ morto portando con sè informazioni preziose sulla verità” degli anni del regime. Sull’ex capo della Dina si è pronunciata anche Isabel Allende, leader del partito socialista e figlia del presidente Salvador Allende morto suicida l’11 settembre del ’73 alla Moneda, giorno del golpe di Pinochet. “E’ stato forse il maggior criminale nella storia del Cile. Era un vigliacco”, ha sottolineato la Allende, omonima della nota scrittrice.

Negli anni della dittatura, Contreras era stato d’altra parte uno degli uomini chiave dell’Operazione Condor, l’accordo fatto all’epoca tra i servizi segreti delle dittature sudamericane per dare la caccia agli oppositori: e proprio il ‘Condor’ è al centro di un processo a Roma nato tempo fa per iniziativa dei familiari di alcuni desaparecidos di origine italiana.