Usa cauti dopo la decisione della Cina di svalutare lo yuan

PECHINO

NEW YORK. – Cautela sembra essere la parola d’ordine dell’amministrazione Obama di fronte alla decisione a sorpresa della Cina di svalutare lo yuan. ”E’ troppo presto per giudicare le implicazioni. La Cina ha indicato che i cambi annunciati sono un ulteriore passo verso un tasso di cambio determinato dal mercato”, afferma il Dipartimento del Tesoro. Il tema potrebbe diventare oggetto dell’incontro fra il presidente americano, Barack Obama, e il presidente cinese, Xi Jinping, che sara’ ricevuto alla Casa Bianca in settembre.

Il Congresso preme da anni per spingere il Tesoro a nominare la Cina come ‘manipolatore di valute’. Ma il Dipartimento guidato da Jack Lew si e’ sempre astenuto dal farlo, continuando pero’ a premere per tassi di cambio determinati dal mercato e piu’ riforme economiche. ”Monitoreremo come la decisione odierna sara’ attuata e continueremo a premere sulla Cina per le riforme” aggiunge il Tesoro, mettendo in guardia sul fatto che un cambio di rotta sia sui cambi sia sulle riforme economiche sarebbe uno sviluppo preoccupante.

L’attenzione e’ ora sulla Fed: la banca centrale americana dovrebbe aumentare i tassi di interesse entro l’anno, ma un apprezzamento ulteriore del dollaro potrebbe rallentare la ripresa americana e quindi spingere la Fed ad attendere. La decisione cinese ha intanto come primo effetto quello di affondare Apple in Borsa, dove i titoli di Cupertino chiudono in calo del 5,20%. Gli analisti sono convinti che Cupertino sia quella che risentira’ maggiormente della svalutazione, che va a vantaggio delle sue rivali cinesi.

”La svalutazione conferma i timori del mercato sulla crescita cinese. Prevediamo una piu’ debole domanda di iPhone in Cina, e non escludiamo la possibilita’ che Apple possa aumentare i prezzi se la Cina continuera’ a svalutare” afferma Arthur Liao, analista di Fubon. I ricavi si Apple in Cina sono aumentati del 112% nel terzo trimestre dell’esercizio fiscale: questo rende la Cina il secondo maggiore mercato di Apple dopo gli Stati Uniti, esponendola ai rischi di pressioni al ribasso sullo yuan.

General Motors invece rassicura: la svalutazione dello yuan non avra’ un impatto materiale sui conti e ”riteniamo che avremo solidi risultati in Cina per il resto dell’anno”.