Lavoro: 910 mila assunzioni previste nelle imprese durante il 2015

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ROMA. – Oltre 910mila le assunzioni programmate dalle imprese italiane dell’industria e dei servizi entro il 2015, 119mila posti di lavoro in più rispetto al 2014. E’ quanto risulta dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro. Il saldo occupazionale a fine anno, vale a dire il saldo tra entrate e uscite nel settore privato, sarà ancora negativo (lo è da sei anni) ma in deciso miglioramento: 60.400 posti di lavoro in meno nel 2015, rispetto ai -144mila previsti dalle imprese lo scorso anno.

Altro segnale positivo arriva dalla manifattura, il made in Italy per eccellenza, soprattutto quella proiettata sui mercati esteri (meccanica, alimentare, chimico-farmaceutico, plastica), che passa al contrattacco: nel 2015 un’azienda su cinque assumerà personale dipendente (nel 2014 era una su sei). In totale sono 186.600 le entrate attese in questo settore (+31.300 rispetto allo scorso anno). Ma quali sono le figure professionali di cui le aziende vanno a caccia?

Secondo Excelsior (che indaga le intenzioni delle imprese di industria e servizi con almeno un dipendente), è in aumento la richiesta di ingegneri, servono analisti e progettisti di software mentre per l’ideazione di nuove strategie commerciali, vengono chiesti più tecnici delle vendite. Ma sono tanti anche gli operai specializzati richiesti soprattutto dall’industria alimentare e meccanica.

Aumenta poi di due punti percentuali la quota di imprese dei servizi che ha programmato assunzioni di personale dipendente (dal 13,8% al 15,9%). Oltre 639mila i lavoratori complessivi in ingresso in questo settore (+73.200 rispetto al 2014).

A crescere in misura consistente quest’anno – segnala l’indagine – è il lavoro stabile, a cominciare dai nuovi contratti a tutele crescenti che dovrebbero essere 249.200 rispetto ai 146mila ‘vecchi’ contratti a tempo indeterminato programmati lo scorso anno. In proposito le imprese indicano che il 53,2% di tali assunzioni sarebbero comunque state messe in programma, 35.400 non sarebbero state previste senza il Jobs Act (14,2%) e che, grazie a questo, oltre 19mila verrebbero anticipate a quest’anno.

Inoltre, per 62mila assunzioni si tratterebbe di un cambio rispetto a una tipologia contrattuale “atipica” originariamente prevista. Nel totale – indica Excelsior – circa 55.000 nuovi posti sono stati favoriti dal Jobs Act, e non si sarebbero avuti quest’anno a legislazione invariata.

(di Paola Barbetti/ANSA)

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