Bomba Bangkok: Paese sotto shock per un attentato che non ha precedenti

A general view taken from a moving train shows bodies covered in white sheets around the Erawan Shrine, central Bangkok, Thailand, 17 August 2015. EPA/BARBARA WALTON
A general view taken from a moving train shows bodies covered in white sheets around the Erawan Shrine, central Bangkok, Thailand, 17 August 2015. EPA/BARBARA WALTON
A general view taken from a moving train shows bodies covered in white sheets around the Erawan Shrine, central Bangkok, Thailand, 17 August 2015. EPA/BARBARA WALTON

ROMA. – Le autorità di Bangkok sono state colte impreparate dal sanguinoso attentato che ha colpito il cuore della capitale thailandese causando decine di morti e feriti e, diverse ore dopo l’esplosione che nel Paese non ha precedenti, si esprimono con estrema cautela. “Non sappiamo ancora chi ha colpito e perchè – ha detto tra gli altri il vice premier Prawit Wongsuwon – Non siamo certi che l’attentato abbia motivazioni politiche, ma di sicuro va a colpire la nostra economia e la nostra più importante risorsa che è il turismo”.

In realtà la Thailandia, scelta ogni anno da milioni di persone per le loro vacanze, non è mai stata attaccata dal terrorismo internazionale. Ma negli ultimi anni è stata oggetto di diversi attentati “minori” riconducibili alle divisioni politiche che logorano il Paese. In particolare la capitale è stata oggetto di attentati multipli, mai rivendicati, nella notte di fine anno 2006 (tre morti e oltre 30 feriti). Inoltre una guerriglia portata avanti dai ribelli separatisti musulmani di etnia malay nell’estremo sud – conflitto riconducibile a una matrice identitaria locale più che religiosa – ha causato più di 5mila morti in dieci anni con frequente uso di attentati esplosivi. Ma non è mai arrivata fino a Bangkok.

L’anno scorso infine, prima dell’ultima presa di potere in maggio da parte dei militari, ordigni erano esplosi tra la folla che manifestava contro il governo: decine i feriti, tre le vittime. Anche in questo caso nessuno si era assunto la paternità degli attentati, lasciando aperte tutte le ipotesi. Un numero sempre maggiore di analisti collega però la ormai decennale crisi politica thailandese alla monarchia e alla questione della successione dinastica.

Re Bhumipol (87 anni, sul trono dal 1946) per motivi di salute è sempre più assente dalla vita pubblica del Paese e non sembra più in grado di garantirne l’equilibrio. Inoltre molti ritengono che l’erede al trono, il principe Vajiralongkorn, non abbia né il carisma né la statura politica del padre. Da ciò l’ipotesi che il sanguinoso attentato costituisca un attacco “esemplare” alla monarchia.

Proprio l’altro giorno infatti (e proprio a Bangkok) il principe era salito alla ribalta guidando migliaia di ciclisti in una lunga pedalata attraverso le vie della capitale, per festeggiare l’83mo compleanno della madre, la regina Sirikit. Una uscita pubblica inedita che potrebbe aver scatenato un’altrettanto inedita, sanguinosa risposta di comunque per ora ignoti attentatori.

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