A Expo è il National Day dell’Onu, per i diritti umani

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MILANO. – Centinaia di volontari, funzionari e rappresentanti delle istituzioni hanno sfilato a Expo insieme a migliaia di visitatori in nome dei diritti umani. Una sfilata sul Decumano a Expo con palloncini colorati e scritte (‘zero hunger’, ‘solidarity’, ‘dignity’, ‘humanity’) per celebrare il lavoro e il sacrificio degli operatori umanitari nel mondo. E’ l’Onu che celebra il “suo” National Day per una giornata organizzata a Expo con i governi di Italia e Svizzera (la Federazione Elvetica ospita a Ginevra l’ufficio Onu più importante dopo quello di New York).

Quella dedicata allo spirito umanitario è una delle tre iniziative dell’Onu a Expo: la prima si è tenuta il 5 giugno con la Giornata mondiale dell’ambiente, il 16 ottobre arriverà a Milano il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, per la Giornata dedicata all’alimentazione. Invece, il 19 agosto, l’Onu ha voluto ricordare gli operatori umanitari rimasti uccisi a Baghdad nell’attacco terroristico del 2003 al quartier generale della città.

“Oggi celebriamo gli eroi che hanno perso la vita per aiutare le persone più vulnerabili – ha detto il direttore Ocha di Ginevra (Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari), Rashid Khalikov -. E’ importante che il pubblico partecipi a questa giornata perché in quanto esseri umani abbiamo il dovere di aiutare i più bisognosi”.

Alla Giornata hanno preso parte i partecipanti a Expo della società civile. Come ‘Save the Children’, che ha illustrato nel suo padiglione il lavoro degli operatori umanitari, in particolare nell’ambito della sicurezza alimentare. Come la Caritas, che ha ospitato una delegazione Onu nel proprio spazio e i volontari hanno partecipato alla parata. Nello stesso momento a Ginevra il presidente della Caritas Centroafricana, il vescovo di Bangui Dieudonné Nzapalainga, riceveva il premio Sergio Vieira de Mello 2015, dedicato al diplomatico brasiliano rimasto ucciso nell’attentato di Baghdad.

“Lo spirito di collaborazione è uno degli obiettivi e dei pilastri di Expo – ha detto il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala – e la società civile è parte fondamentale di questa esposizione fin dall’inizio, un coinvolgimento senza precedenti”. Nel mondo “ci sono 50 milioni di sfollati – ha sottolineato il Capo dell’unità per gli aiuti umanitari della Svizzera, ambasciatore Manuel Bessler – sono 700 milioni le persone sottonutrite”. Con questi numeri il lavoro degli operatori umanitari è fondamentale, ma sempre più difficile: “si effettua dove è possibile – ha detto Bessler – e non dove c’è bisogno, a causa dei pericoli”.

A Expo hanno portato la propria esperienza anche gli operatori del Programma Alimentare Mondiale, che assiste 80 milioni di persone nel mondo. “La sicurezza alimentare è uno dei pilastri per un mondo più giusto e dignitoso – ha spiegato la vicedirettrice esecutiva, Barbara Noseworthy -. Le persone se non sanno quando mangeranno sono disperate e compiono atti disperati, come quello di attraversare il Mediterraneo con un gommone”.

Oggi l’80% delle operazioni umanitarie, come sottolinea l’Onu, si svolge in zone colpite da conflitti: se nel 2000 sono stati 41 gli operatori rimasti uccisi, nel 2014 il numero è salito a 190 persone. I palloncini colorati lungo il Decumano hanno voluto ricordare questo sacrificio e simboleggiare anche la speranza per il futuro degli aiuti umanitari.

(di Michela Nana) (ANSA)

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