Renzi ottimista in vista della nuova battaglia in Senato

Italian Prime Minister Matteo Renzi waits for German Chancellor Angela Merkel prior her during a visit at the Milan Expo 2015, in Milan, Italy, 17 August 2015. ANSA/DANIELE MASCOLO
Italian Prime Minister Matteo Renzi waits for German Chancellor Angela Merkel prior her during a visit at the Milan Expo 2015, in Milan, Italy, 17 August 2015. ANSA/DANIELE MASCOLO
Italian Prime Minister Matteo Renzi waits for German Chancellor Angela Merkel prior her during a visit at the Milan Expo 2015, in Milan, Italy, 17 August 2015. ANSA/DANIELE MASCOLO

ROMA. – Contatti e trattative, sia con la minoranza Pd sia con l’ala dialogante di Fi, sono ancora in pausa estiva ma Matteo Renzi non perde l’ottimismo in vista della nuova battaglia in Senato, da settembre, sulle riforme istituzionali. “Dobbiamo andare avanti, spingerò più che mai” assicura il premier alla Frankfurter Allgemeine Zeitung che riporta anche l’apertura a possibili “concessioni” per trovare intesa e numeri a Palazzo Madama. Che però, spiegano fonti dem, non vanno oltre la già nota proposta di un listino dei senatori, già bocciata dalla sinistra Pd.

Mentre la politica è in vacanza, la task force dell’ufficio legislativo del Senato si è rimesso al lavoro per il vaglio e l’invio in tipografia, entro lunedì 24 agosto, dei 513.450 emendamenti al ddl di revisione della seconda parte della Costituzione. Una mole di emendamenti che potrebbe paralizzare l’iter della riforma. Ma al di là dell’ostruzionismo, guidato in primis dalla Lega, c’è un aspetto che preoccupa i vertici dem. Ed è il giudizio che il presidente Pietro Grasso darà, alla ripresa, sulla possibilità di emendare l’articolo 2 del ddl Boschi, che riguarda composizione e elezione del Senato.

Se il presidente di Palazzo Madama accoglierà la versione di minoranza e opposizioni, è evidente che o la maggioranza riesce a trovare una mediazione o l’iter del ddl si annuncia una via crucis piena di insidie per il governo. Ma Renzi sa che sulle riforme, anche quella della Costituzione, si gioca molta della sua credibilità anche in Ue in vista della legge di stabilità. “L’Italia ha bisogno di una spinta in avanti. La lieve ripresa economica non deve fermarsi, per questo servono queste riforme e nuovi investimenti”, sostiene parlando, non a caso, con il quotidiano tedesco. Legge di stabilità, con l’annunciata fase uno della “rivoluzione fiscale” su Imu, e riforme istituzionali saranno, dunque, le priorità del governo per i prossimi mesi.

E dalla prossima settimana, con l’intervento di martedì al Meeting di Cl, il premier ha intenzione di rimettere in moto le macchine. Sul fronte delle riforme la certezza dei numeri a Palazzo Madama è, però, tutta da costruire. Sul tavolo c’e’ al momento una sola proposta di mediazione da parte del governo: l’introduzione di un listino alle regionali per selezionare i futuri senatori. Un’apertura alla minoranza dem che mette l’elettività dei futuri senatori come condizione indispensabile per l’ok al ddl ma che non ha convinto i bersaniani.

Alla ricerca di un punto di caduta, Sandra Zampa, una delle promotrici dell’area di ex civatiani ReteDem, ha rilanciato l’idea del politologo Piero Ignazi di seguire l’esempio del ‘Senato francese’ che prevede l’elezione indiretta dei senatori da parte di grandi elettori, costituiti soprattutto da amministratori locali. Ma al momento non si registrano aperture da nessun fronte.

(di Cristina Ferrulli/ANSA)

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