Monsignor Galantino attacca: “La politica guidata da interessi”

Monsignor Galantino attacca la politica
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Monsignor Galantino attacca la politica

RIMINI. – Sceglie toni più pacati di quelli che nei giorni scorsi hanno scatenato la reazione della politica, sottolineando che anche la Chiesa “è sollecitata a rinnovarsi”. Ma l’intervento di monsignor Nunzio Galantino al Meeting di Cl non spegne la polemica. Con Lega e Forza Italia che continuano a tenere nel mirino il segretario generale della Cei che, secondo il leader del Carroccio Matteo Salvini “continua a rompere le balle” dopo aver bollato “certi politici” come “piazzisti da quattro soldi”.

Il segretario generale della Cei arriva a Rimini per la sua prima uscita pubblica dopo il monito da lui lanciato sulla politica italiana. E incassa una calorosa accoglienza dal popolo di Cl, che riempie l’auditorium dove il prelato pronuncia un discorso su ‘Il senso del limite è il fascino delle frontiere’. “Gli siamo molto grati per la sua presenza e gli siamo ancora più grati in questi giorni”, dice il direttore di ‘Tempi’, Davide Perillo, presentando alla platea plaudente il vescovo, che non ha risposto alle domande con cui lo hanno tempestato di domande durante la sua visita agli stand del Meeting.

Quello di Galantino è un discorso dottrinario, in cui non manca un richiamo alla politica. Non è morbido il passaggio in cui sostiene che la ricerca dell’utile prevale nelle scelte, sia individuali che pubbliche, rispetto a progetti a lunga scadenza. “Il nostro tempo – sottolinea – è stato, tra l’altro e da più parti, definito come tempo post-filosofico, perché sempre meno attento alla giustificazione razionale degli orientamenti e delle scelte, individuali e pubbliche, guidate per lo più dal perseguimento di interessi e fini immediati e poco meditati, dettati spesso dalla ricerca dell’utile e meno da un progetto consapevole e a lunga scadenza”.

E dopo un appello a considerare gli “ultimi” non come “scarti” ma piuttosto “persone da sollevare e delle quali condividere la sorte”, il segretario generale dei vescovi italiani sostanzialmente compatta la Cei citando il “progetto culturale dei Cardinali Ruini e Bagnasco”. E lancia un monito anche alla Chiesa: essa “è sollecitata” a “rinnovarsi”. “Ancora tanto – sottolinea – dobbiamo fare nella via della testimonianza; tanto dobbiamo crescere nel dar vita a dinamiche autenticamente evangeliche e libere, che manifestino in modo sempre più trasparente la carità da cui siamo raggiunti”.

La platea di Cl apprezza. Diversamente da Lega e Fi, che rinnovano aspre critiche nei confronti del prelato considerato vicinissimo a Papa Francesco. “Monsignor Galantino continua a rompere le palle”, dice il segretario della Lega Matteo Salvini, osservando che “Galantino dice che la politica è sempre governata dagli interessi e poi sui giornali si leggono i funerali di un boss celebrati in pompa magna. E’ evidente che c’è una parte della chiesa più interessata al denaro e ad altri valori”.

E se il leader del Carroccio sostiene che “i ‘Galantini’ sono comunisti nascosti sotto la tonaca, ma nemmeno troppo nascosti”, al vescovo chiede un ‘mea culpa’ anche il governatore veneto Luca Zaia, e durissimo è Maurizio Gasparri di Fi che chiede a Galantino di “uscire di scena, perché ha arrecato gravi danni ai rapporti tra la Chiesa e le istituzioni italiane”. Con il vescovo si schierano invece i centristi, con Rocco Buttiglione (Ap) ad invitare i politici a domandarsi “se oggi hanno un progetto”.

(dell’inviato Francesco Bongarrà/ANSA)