Continua l’ondata di migranti, salvati 4.400 in un solo giorno

Un momento delle operazioni di soccorso da parte della Nave Vega. Un barcone sovraccarico di migranti
Un momento delle operazioni di soccorso da parte della Nave Vega. ANSA/ UFFICIO STAMPA MARINA MILITARE
Un momento delle operazioni di soccorso da parte della Nave Vega, inserita nel dispositivo Mare Sicuro, e nave Cigala Fulgosi in pattugliamento nel Mediterraneo nell'ambito della Vigilanza Pesca di 939 migranti a bordo di due barconi sovraffollati e senza le minime dotazioni di sicurezza, 22 agosto 2015. ANSA/ UFFICIO STAMPA MARINA MILITARE
Un momento delle operazioni di soccorso da parte della Nave Vega, inserita nel dispositivo Mare Sicuro, e nave Cigala Fulgosi in pattugliamento nel Mediterraneo nell’ambito della Vigilanza Pesca di 939 migranti a bordo di due barconi sovraffollati e senza le minime dotazioni di sicurezza, 22 agosto 2015.
ANSA/ UFFICIO STAMPA MARINA MILITARE

ROMA. – All’indomani della massiccia operazione di soccorso coordinata dalla Guardia costiera italiana nelle acque del Canale di Sicilia, che alla fine ha portato al salvataggio-record di 4.400 persone in difficoltà su 22 imbarcazioni, non si fermano gli arrivi dal nord Africa. Anche oggi tre gommoni hanno lanciato l’sos a una trentina di miglia dalle coste libiche e la Guardia costiera ha inviato due motovedette che hanno recuperato le 300 persone a bordo. Intanto tra i migranti portati in salvo in questi ultimi giorni si segnalano decine di casi di scabbia.

Un giorno e una notte di operazioni di soccorso hanno dunque portato al recupero di 4.400 persone che viaggiavano su gommoni e barconi in difficoltà al largo delle coste libiche. Quella di ieri è stata una giornata drammatica e difficile, ma per fortuna non si contano vittime. Alle 22 operazioni di salvataggio hanno preso parte nave Fiorillo, nave Diciotti, quattro motovedette e un aereo Manta Atr42 della Guardia costiera, unità della Marina militare e della Guardia di Finanza, la nave norvegese Siem Pilot e quella irlandese Le Niamh, entrambe inserite nel dispositivo Triton, e la nave Enterprise inserita nell’operazione Eunavfor Med.

Le testimonianze dei migranti riescono talvolta a dare un volto e un nome agli scafisti che li hanno fatti imbarcare e che spesso durante il viaggio si sono trasformati in aguzzini. Così, dopo gli arresti a Palermo, la polizia ha fermato a Messina tre egiziani e un palestinese, ritenuti tra gli scafisti delle 22 imbarcazioni soccorse ieri. I quattro sono arrivati, insieme a 291 migranti, al molo Marconi della città dello Stretto, condotti dal pattugliatore della Guardia di finanza “Monte Sperone” che li aveva raccolti nel Canale di Sicilia.

I 300 migranti recuperati oggi dalle motovedette partite da Lampedusa sono stati successivamente trasferiti a bordo della Dignity One, la nave di Medici senza Frontiere. Un’altra nave dell’organizzazione medico-umanitaria ha portato oggi pomeriggio altri 311 migranti di origine africana nel porto di Vibo marina, in Calabria, tra i quali ci sono un neonato, sette donne e venti minori non accompagnati. Nel corso dei controlli sanitari sono stati riscontrati una sessantina di casi di scabbia.

A eccezione dei ragazzi non accompagnati, gli immigrati saranno trasferiti in centri di accoglienza fuori dalla Calabria. Sospetti di scabbia anche tra i 506 migranti arrivati stasera nel porto di Augusta, sulla nave Cigala Fulgosi della Marina Militare. Si tratta sopratutto di eritrei: 293 uomini, 132 donne (una incinta) e 92 minori. Arriveranno invece domattina a Palermo, a bordo della nave Vega, altri 548 migranti che fanno parte dei 4.400 salvati ieri. Mentre dovrebbero sbarcare a Cagliari, domani, ben 935 persone a bordo della nave norvegese Siam Pilot che ha partecipato alle operazioni di salvataggio di ieri.

La Prefettura e la Questura hanno già predisposto tutto per l’accoglienza, ma da alcuni esponenti politici locali arriva un grido d’allarme: “la notizia dell’imminente arrivo a Cagliari di un migliaio di clandestini è gravissima. Il governo fermi il nuovo sbarco” insorge il consigliere regionale del Psd’Az Marcello Orrù, mentre Forza Italia ammonisce: la Sardegna è diventata la nuova Lampedusa”.

Polemiche anche a livello nazionale. Al governatore lombardo Roberto Maroni, che chiede campi profughi in Tunisia e in Libia per impedire le partenze, e al senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che attacca il Governo “che assiste inerte a questa invasione”, replica la vicesegretaria nazionale del Pd e presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani: “Noi rinunciamo al consenso elettorale se serve a salvare vite umane”.