Stop a clandestini con filo spinato, “come i cinghiali”

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TORINO. – Recinzioni in filo spinato con la corrente elettrica, per “respingere i clandestini”. Sono le ‘linee di difesa’ che Gianluca Buonanno, europarlamentare leghista e sindaco di Borgosesia (Vercelli), pensa di allestire attorno alla sua città. “Al momento – spiega Buonanno – nessuno ha destinato clandestini all’accoglienza nel nostro Comune ma in alcuni dei paesi vicini, in Valsesia ed in Valsessera, arriveranno, è già stato deciso. Quindi, mi sto attrezzando per difendere il territorio della mia città (poco meno di 13 mila abitanti, ndr). I clandestini non li voglio, e basta, considero un insulto anche solo il fatto di propormeli. Ci sono già abbastanza problemi per la nostra gente: c’è chi non ha lavoro e chi non trova i soldi per pagare il funerale dei suoi parenti”.

“I clandestini – insiste il sindaco Buonanno – se ne stiano alla larga. Se da altre parti i sindaci se li vorranno prendere, facciano pure. A Borgosesia non entreranno, dovranno tornare indietro, qui piazzeremo il filo spinato, come si fa per i cinghiali”.

E anche se i ‘clandestini’ scappano spesso da zone sconvolte dalla guerra, Buonanno non si fa intenerire: “Quando c’era la guerra, gli italiani hanno combattuto, non sono scappati. Capisco donne e bambini, ma gli uomini no, per me sono dei vigliacchi”. Solo pochi giorni fa il sindaco leghista aveva lanciato un’altra idea provocatoria: “Pitturiamo i nove milioni di italiani sotto la soglia di povertà, – aveva detto – così saranno trattati dal Papa e dalla Chiesa al pari dei clandestini”.

Da mesi a Borgosesia, campeggiano manifesti e cartelloni con la scritta: “Clandestini? No grazie. Prima aiutiamo la nostra gente!!!”, in italiano ed in altre quattro lingue: inglese, spagnolo, francese ed arabo.

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