Governo: da riforme a unioni civili, gli scogli da superare

Il ddl Boschi e il rischio di un Senato inutile: i dubbi del Servizio studi di Palazzo Madama sulla riforma
Il ddl Boschi e il rischio di un Senato inutile: i dubbi del Servizio studi di Palazzo Madama sulla riforma
Il ddl Boschi e il rischio di un Senato inutile: i dubbi del Servizio studi di Palazzo Madama sulla riforma

ROMA. – Riforme istituzionali, ddl sulle unioni civili e legge di stabilità. Ma anche processo penale, intercettazioni, diritto di cittadinanza. Sono i temi che attendono governo e parlamento alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. E non senza apprensione per Matteo Renzi che deve fare i conti con la minoranza Pd pronta a dare battaglia a Palazzo Madama proprio sul ddl Boschi. Al Senato si riprende l’8 settembre con un disegno di legge sulla rappresentanza di genere nei Consigli regionali ma gli occhi di tutti sono puntati sulle riforme costituzionali. Il provvedimento che porta la firma del ministro Boschi deve superare lo scoglio delle centinaia di migliaia di emendamenti presentati dalla opposizione. La stragrande maggioranza, circa 600mila, sono del senatore Roberto Calderoli e della Lega Nord.

Ma palazzo Chigi è preoccupato soprattutto per le poche ma sostanziali richieste di modifiche dei dissidenti Pd, 25 senatori, che vogliono l’introduzione dell’elezione diretta dei membri del nuovo Senato. Modifiche che costringerebbero a far ripartire da zero l’iter legislativo (doppia lettura da parte delle due Camere): in sintesi – è il timore dell’esecutivo – si rischia di “azzoppare” l’intera riforma. Anche Forza Italia, che precedentemente l’ha votata, chiede l’elezione diretta. La maggioranza per approvare il ddl Boschi a Palazzo Madama è sul filo dei numeri. Una mano a Renzi potrebbero darla i senatori di Ala, il gruppo parlamentare creato da Denis Verdini.

Dibattito accesso anche sul ddl Cirinnà sulle unioni civili. Ncd è sul piede di guerra. Il partito di Angelino Alfano chiede modifiche significative. La senatrice dem, però, ha dalla sua buona parte del Pd e può contare sull’appoggio esterno del M5S. I centristi chiedono una modifica all’art.6 del testo che – spiegano – si presta ad essere aggirato per consentire alle coppie omosessuali l’adozione dei figli tramite la pratica dell’utero in affitto. Anche alla Camera si riprende l’8 settembre con interpellanze ed interrogazioni parlamentari in Aula.

Poi si entra subito nel vivo con la legge delega per la riforma del processo penale e la nuova disciplina delle intercettazioni. M5s ha depositato quasi 700 emendamenti ed ha annunciato ostruzionismo, mentre Fi spinge per introdurre forti limitazioni all’uso e pubblicazione delle intercettazioni. Prevista battaglia anche sul disegno di legge definito “Ius soli soft” che introduce nuove regole per la concessione della cittadinanza italiana, in particolare, per i figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia.

Entra nel vivo a settembre il dibattito sulla legge di stabilità. I tecnici di Palazzo Chigi e del ministero del Lavoro stanno lavorando sul taglio di Imu e Tasi annunciato da Renzi. Ma in ballo c’è anche l’introduzione di sistemi di flessibilità in uscita per le pensioni. Le discussioni sono all’inizio. Il governo intende legare il tema pensioni a quello del lavoro: nuove opzioni di prepensionamento dovrebbero creare nuove opportunità occupazionali per i giovani ai quali sono già rivolti gli incentivi e gli sgravi previsti dal Jobs act. Il consiglio dei ministri, dopo numerosi rinvii, dovrebbe licenziare a settembre gli ultimi decreti attuativi del Jobs act.

(di Teodoro Fulgione/ANSA)

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