Cuba: il Papa troverà un paese “in trasformazione”

Papa Francesco e Raul Castro
Papa Francesco e Raul Castro
Papa Francesco e Raul Castro

L’AVANA. – Durante la sua visita a Cuba, il Papa troverà “un paese in una nuova tappa, in crescente trasformazione”: lo ha sottolineato l’arcivescovo dell’Avana, cardinale Jaime Ortega, in una lunga intervista ad un programma della tv cubana nella quale affronta diversi aspetti del viaggio del Pontefice. Nell’intervista data al popolare cantautore Amaury Perez Vidal, l’arcivescovo non esclude tra l’altro la possibilità di un eventuale “indulto o amnistia” da parte delle autorità nei confronti di prigionieri proprio in occasione della visita nell’isola di Jorge Mario Bergoglio.

Il Papa parla “la nostra lingua, è latinoamericano”, ricorda inoltre Ortega, segnalando “l’intervento molto speciale” “nei rapporti” tra gli Stati Uniti e l’isola fatto dal Pontefice, il cui obiettivo è far progredire ancora il dialogo bilaterale. E anche le dichiarazioni, “sempre di grande impatto”, del Papa in questi mesi, hanno avuto – precisa Ortega – un ruolo chiave nella conoscenza da parte dei cubani di Bergoglio, che sarà in visita pastorale tra il 19 e il 22 settembre nell’isola, dove c’è un diffuso “ambiente popolare di attesa” per il viaggio.

Prendendo lo spunto dall’intervista, media della dissidenza hanno contestato il fatto che il cardinale Ortega non riconosce oggi che nell’isola ci siano prigionieri politici. Nel ricordare “le considerazioni sulle tante tipologie in merito” alla definizione di “prigioniero politico”, l’arcivescovo sottolinea che “ci sono diverse liste, nessuna delle quali coincide” sui nomi inclusi, e di aver chiesto di avere tali liste in modo da poter presentarle alle autorità.

“Ho ricevuto molte lettere di persone che aspettano un indulto, un’amnistia” in occasione dell’arrivo del Papa. “Non so se ci sarà oppure no, forse ci sarà”, ha precisato. La questione dipende “dallo Stato cubano” e molti dei messaggi ricevuti fanno riferimento “a delitti economici.. ci sono altre di altro tipo, ma in un numero minore: ho messo tutto in mano delle autorità per vedere se ci sono delle possibilità”, aggiunge Ortega, precisando infine che le sue dichiarazioni fatte tempo fa sul tema di prigionieri politici sono state messe “fuori contesto”.