Stati Uniti verso le sanzioni contro gli hacker cinesi

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NEW YORK. – Gli Stati Uniti si preparano ad alzare la voce. E mostrare la loro serietà nella lotta al cyberspionaggio da parte di hacker cinesi e nella tutela dei diritti, con il presidente americano Barack Obama pronto al pressing sul presidente cinese, Xi Jinping. In una mossa a sorpresa, l’amministrazione Obama si appresta ad annunciare nei prossimi giorni sanzioni contro le società cinesi legate ai cyberfurti di proprietà intellettuale americana. L’annuncio arriverà prima della visita di Xi alla Casa Bianca e rischia di gettarvi un’ombra.

Al lavoro da mesi per punire con sanzioni lo spionaggio industriale dalla Cina, l’amministrazione dopo un lungo tira e molla avrebbe deciso di annunciare l’iniziativa prima della visita di stato per mostrare la sua serietà sul tema. Secondo l’Fbi la Cina sarebbe responsabile per l’aumento del 53% dei casi di spionaggio economico. Gli hacker responsabili degli attacchi vivono spesso in località con le quali non ci sono accordi per l’estradizione e le sanzioni sono viste come una delle modalità per colpirli o almeno per fungere da deterrente.

Alla decisione di imporre sanzioni prima della visita di Xi l’amministrazione sarebbe giunta dopo un duro dibattito, fra chi le riteneva inopportune prima della visita di Xi e chi invece le caldeggiava per far fronte alla serietà dei cyberattacchi. Il compromesso raggiunto sarebbe quello della prossima settimana, così da concedere abbastanza tempo per raffreddare eventuali malumori prima dell’arrivo di Xi. Gli ultimi incontri in vista dell’annuncio sono in corso in questi giorni, per finalizzare le misure.

Il cyberspionaggio non è l’unico tema caldo in agenda fra Xi e Obama. Ci sono l’economia, con la recente svalutazione dello yuan, e i diritti umani, sui quali Obama è accusato di non aver premuto abbastanza. La Casa Bianca ha assicurato che il tema sarà affrontato e Obama eserciterà il suo pressing per spingere Pechino a fare di più. A complicare la visita di Xi, è la coincidenza con quella del papa, che catalizzaerà molta attenzione, e gli attacchi alla Cina nella campagna presidenziale.