F1: Monza numeri da record, 4 mesi per salvare il futuro

GP-Monza-2015

MILANO. – Le 51 persone punte ieri da uno sciame di calabroni sono forse le uniche a maledire le sorti del Gp di Monza, fra le 154.500 (+11%) riversatesi all’autodromo nel fine settimana, che ha fatto registrare circa 30 milioni di euro di indotto, senza dimenticare il picco di share televisivo in Italia del 37,68% e i 600mila telespettatori stimati nel mondo. I numeri possono aiutare gli organizzatori a vedere con ottimismo la trattativa con il patron della Formula1 Bernie Ecclestone per rinnovare il contratto in scadenza nel 2017. Ma non quanto lo spettacolo in pista, durante la gara ma anche alla fine, con la solita spettacolare marea rossa sotto il podio.

Restano quattro mesi per trovare una soluzione. “Ora sappiamo che tenere il Gp è solo una questione di soldi, visti i risultati” ha sintetizzato il sindaco di Monza Roberto Scanagatti a cui, racconta, Matteo Renzi “ha ribadito il suo pensiero: che il Gran Premio d’Italia è Monza”. In pubblico il premier non ha affrontato il tema, ma secondo alcune indiscrezioni sarebbe favorevole a delegare la trattativa a un unico soggetto, Angelo Sticchi Damiani, il presidente dell’Aci, l’ente pubblico che gestisce l’autodromo con Sias, come suggerito nel paddock dal presidente del Coni Giovanni Malagò.

A Ecclestone è arrivato forte anche il messaggio dei piloti, non solo quelli della Ferrari. Lewis Hamilton è rimasto impressionato dalla marea rossa sotto il podio (nonostante i fischi). Al punto da fargli venire voglia di Ferrari? “Onestamente no, ma di fronte all’amore e la passione che i tifosi italiani hanno per la Ferrari ho provato ammirazione. Non si può sacrificare Monza e il suo rettilineo invaso dai fan – ha detto l’inglese, che ha trasformato i suoi riccioli ossigenati in una cresta -. E’ importante mantenere le corse storiche”.

Da Singapore ad Abu Dhabi, hanno molta meno tradizione alcuni degli ultimi sette Gp, in cui il leader del Mondiale potrà amministrare 53 punti di vantaggio su Nico Rosberg. “Ma sarei un folle a pensare di aver già vinto”, ha frenato Hamilton, a cui manca un Gp e un titolo mondiale vinti per eguagliare il suo idolo Ayrton Senna. “E’ un onore, e voglio andare oltre”, ha assicurato il ‘Valentino Rossi della Formula1’ (definizione di Bernie Ecclestone, gradita dal diretto interessato), che pensa di restare nel circuito decisamente meno di dieci anni.

“Ma smettere sarà uno choc – ha considerato durante la presentazione dell’olio per motori Petronas Syntium with CoolTech a Milano, prima di una visita all’Expo -, so che mi annoierò e allora dovrò rimettermi a gareggiare, magari con le moto come fece Schumacher”.

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