Pellegrinaggio di sangue alla Mecca, oltre 700 morti e 800 feriti nella calca

Muslim pilgrims walk after casting stones at a pillar symbolizing the stoning of Satan, in a ritual called "Jamarat," the last rite of the annual hajj, on the first day of Eid al-Adha, in Mina near the holy city of Mecca, Saudi Arabia, Thursday, Sept. 24, 2015. (ANSA/AP Photo/Mosa'ab Elshamy)
Muslim pilgrims walk after casting stones at a pillar symbolizing the stoning of Satan, in a ritual called "Jamarat," the last rite of the annual hajj, on the first day of Eid al-Adha, in Mina near the holy city of Mecca, Saudi Arabia, Thursday, Sept. 24, 2015. (ANSA/AP Photo/Mosa'ab Elshamy)
Muslim pilgrims walk after casting stones at a pillar symbolizing the stoning of Satan, in a ritual called “Jamarat,” the last rite of the annual hajj, on the first day of Eid al-Adha, in Mina near the holy city of Mecca, Saudi Arabia, Thursday, Sept. 24, 2015. (ANSA/AP Photo/Mosa’ab Elshamy)

ROMA. – Tragedia di dimensioni enormi in Arabia Saudita durante l’Hajj, il pellegrinaggio rituale alla Mecca. L’ultimo bilancio della calca a Mina nel primo giorno di Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, importante ricorrenza religiosa per i musulmani, parla di almeno 717 morti e 805 feriti. Lo rende noto la Protezione Civile saudita. Al-Arabiya aggiunge che le forze dell’ordine saudite hanno bloccato tutti gli accessi al ponte che porta a Mina. Alcuni dei feriti sono stati trasferiti in quattro ospedali nella zona, altri sono stati trasportati in elicottero in strutture alla Mecca.
Due settimane fa il crollo di una gru sulla Grande Moschea della Mecca aveva fatto più di cento morti.

L’Iran punta il dito contro la sicurezza saudita. “Per ragioni che ignoriamo” è stata chiusa una strada nei pressi del luogo dove i pellegrini eseguono il rito simbolico della lapidazione di Satana, ha affermato il capo dell’organizzazione iraniana dell’Hajj, Said Ohadi. “Questo ha provocato il tragico incidente”, ha aggiunto Ohadi, in una dichiarazione alla tv di Stato di Teheran.

Critiche al governo di Riad sono arrivate anche dal vice ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, secondo il quale i sauditi sono “responsabili del tragico evento di oggi”. Per Amir-Abdollahian avrebbero dovuto fornire “aiuti di emergenza ai feriti, gestire la crisi e garantire la sicurezza dei pellegrini”. Sono almeno 43 gli iraniani morti e oltre 60 quelli rimasti feriti nella calca a Mina.

Il ministro saudita della Sanità, Khaled al-Falih, ha attribuito invece l’incidente a Mina alla mancanza di disciplina dei pellegrini. Secondo il ministro, intervistato dalla tv saudita ‘al-Ekhbariya’, i fedeli avrebbero ignorato le regole stabilite dai responsabili per svolgere l’Hajj.
“Se i pellegrini avessero seguito le regole, avremmo potuto evitare questo genere di incidenti”, ha dichiarato al-Falih, dopo aver visitato il luogo della strage. “Molti pellegrini si mettono in movimento senza rispettare i tempi” stabiliti dai responsabili della gestione dei riti, ha aggiunto.

L’Hajj, il pellegrinaggio rituale alla Mecca, più volte negli anni si è tragicamente trasformato in un bagno di sangue con migliaia di fedeli rimasti uccisi, perlopiù a causa della ressa.

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