Se Lady Gaga e Coppola tornano a casa…

Bruce2012

ROMA. – Uno degli ultimi è stato Bruce Springsteen che dopo un eccezionale concerto a Napoli ha ricordato il nonno campano e in perfetto italiano davanti ai fan in delirio ha detto: “Io sono del Sud Italia, è bello essere a casa”. E poi ci sono, solo per fare qualche nome, Madonna, Lady Gaga, Bill De Blasio, Francis Ford Coppola…

Ma sono tanti i “cittadini del mondo” che vantano origini italiane e sognano di tornare a casa ripercorrendo al contrario la strada fatta da nonni e bisnonni emigranti oppure lo hanno già fatto.

E’ il turismo delle origini, fenomeno già fortemente sviluppato in diversi Paesi del mondo, di cui in Italia si parla ancora troppo poco e per questo si presenta in maniera poco sviluppata, spontanea e frammentata.

Sbagliando, visto che potrebbe attingere da un bacino di 80 milioni di persone di origine italiana, discendenti da quei circa 30 milioni di connazionali che sono emigrati in diversi periodi storici tra la seconda metà dell’800 e gli anni ’70 del ‘900.

A fare il punto, una ricerca di Ciset/Università Ca’ Foscari di Venezia, che recentemente ha anche tenuto a battesimo Dondolo, una start up dedicata a questa particolare declinazione turistica specializzata nel territorio della Pedemontana Veneta.

I principali mercati per l’Italia sono ovviamente i paesi in cui si concentrano le “comunità” più vaste, quali Brasile (25 milioni), Argentina (20 milioni) e Usa (17 milioni), senza dimenticare Francia, Svizzera, Germania e Australia.

Molto diversa, ad esempio, la situazione della Scozia o dell’Irlanda, in cui si sono affermati già a partire dagli anni ’70/’80 tour operator e agenzie di viaggio specializzate che hanno fatto del turismo delle origini la loro idea di business, proponendo pacchetti che includono la ricerca d’archivio di informazioni e di documenti sulla famiglia nel paese di origine, la costruzione dell’albero genealogico, l’organizzazione del viaggio e del soggiorno in loco con la visita ai principali luoghi che hanno caratterizzato la storia degli antenati.

VisitScotland, ad esempio, stima che dei 50 milioni nel mondo di persone con origini scozzesi, il 20% sia interessato a scoprire le proprie radici e circa il 10% sia fortemente motivato tanto da pianificare un viaggio ad hoc.

Circa 215.000 turisti all’anno si recano in Scozia con motivazioni legate al turismo delle origini. Si tratta di non più del 2% di tutti i turisti nel paese, ma caratterizzati da una permanenza media piuttosto elevata (dagli 8 ai 16 giorni), oltre che da una buona disponibilità di spesa.

L’Irlanda ha promosso nel 2013 il “The Gathering”, iniziativa che ha raccolto più di 5.000 eventi organizzati da associazioni, città o addirittura famiglie, con l’obiettivo di attirare nel paese di origine i circa 80 milioni di persone nel mondo con origini irlandesi.

L’evento, finanziato con 12 milioni di euro e pensato anche in chiave di superare lo stallo del turismo iniziato nel 2007 con la crisi economica, ha superato le attese, generando una crescita del +7,3% degli arrivi internazionali (a doppia cifra in alcuni mercati chiave come gli Usa) e circa 170 milioni di euro di ricavato aggiuntivo per l’economia irlandese.

(Cinzia Conti/Ansa)