Pesca: tassati anche i pescatori sportivi

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ROMA. – Una tassa annuale per chi pesca in mare per diletto sia dalla barca che dalla costa. E’ la proposta contenuta nel testo unificato del settore, presentato alla Camera che, tra i vari articoli, prevede di far pagare ai pescatori sportivi dal primo gennaio 2016 un contributo di 20 euro l’anno per chi pesca da un’imbarcazione a motore e di 10 euro negli altri casi. La licenza di pesca per le acque interne, fiumi e laghi, infatti, è già a pagamento.

”Vogliamo introdurre una piccola tassa per un settore che va censito, da versare interamente al bilancio dello Stato”, ha detto il relatore del testo ‘Interventi per il settore ittico’, Luciano Agostini, deputato della Commissione Agricoltura, che promette un iter molto rapido per il provvedimento che potrebbe andare in Aula entro la fine dell’anno.

In 29 articoli il testo di legge ‘Interventi per il settore ittico’, adottato in Commissione Agricoltura, punta a sostenere le imprese che esercitano la pesca e l’acquacoltura, in linea con le normative europee, ponendo un’accento sulla sostenibilità e sulla semplificazione amministrativa.

Molte le misure previste, dall’istituzione di un fondo per lo sviluppo della filiera, alla sburocratizzazione dell’acquacoltura, alla cassa integrazione per il personale imbarcato compresi i soci lavoratori delle cooperative; e poi nuove discipline per sviluppare pesca-turismo e ittiturismo e per spingere la vendita diretta.

”E’ una svolta decisiva per il comparto ittico che aspettava una nuova normativa ad hoc, con la destinazione di risorse e l’ introduzione di novità in termini di semplificazione”, commenta il presidente della Commissione Luca Sani, nel ricordare che le diverse proposte di legge erano state presentate sin dal 2013.

Soddisfatta anche Laura Venittelli (Pd), componente della Commissione, nel sottolineare che ”il provvedimento punta a far sì che la pesca abbia gli stessi diritti dell’agricoltura, uscendo definitivamente da un’ottica di assistenzialismo”.

Apprezzamento da parte del coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative italiane, che definisce il testo ”un buon punto di partenza in grado di dare al settore un orizzonte nuovo cui guardare; occorre non solo risolvere problemi cronici ma trovare nuovi percorsi di sviluppo”.

Tra le varie misure l’Alleanza auspica che si dia piena attuazione all’articolo 35 del Fondo europeo relativo alle risorse per eventi climatici e emergenze ambientali, come quelli causati dall’eccessivo caldo che ha messo in ginocchio questa estate i produttori di Orbetello e i molluschicoltori dell’Adriatico.

(Sabina Licci/Ansa)

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