Con Eder e El Shaarawy l’Italia va di corsa agli Europei

talian players celebrate the 1-3 goal during the UEFA EURO 2016 group H qualifying soccer match between Azerbaijan and Italy at the Baku Olympic Stadium in Baku, Azerbaijan, 10 October 2015. EPA/ZURAB KURTSIKIDZE
talian players celebrate the 1-3 goal  during the UEFA EURO 2016 group H qualifying soccer match between Azerbaijan and Italy at the Baku Olympic Stadium in Baku, Azerbaijan, 10 October 2015.  EPA/ZURAB KURTSIKIDZE
talian players celebrate the 1-3 goal during the UEFA EURO 2016 group H qualifying soccer match between Azerbaijan and Italy at the Baku Olympic Stadium in Baku, Azerbaijan, 10 October 2015. EPA/ZURAB KURTSIKIDZE

BAKU. – Eder ed El Shaarawy, più Darmian. Un turno prina della fine del girone l’Italia stacca il biglietto per Euro 2016. Ce la porta il 3-1 in Azerabaigian, con i gol del brasiliano della Samp, dell’egiziano di Savona e di un terzino che si e’ consacrato in Inghilterra.

Segno dei tempi, anche se l’unico tempo che conta questa sera è l’anticipo con il quale la nazionale di Conte si è ritagliata il suo piccolo spazio in paradiso. Non è un trionfo, ma neanche un dettaglio, viste le difficoltà dell’Olanda costretta a lottare fino all’ultimo per accedere agli spareggi e il last minute della Germania campione del mondo. E visto soprattutto da dove la nazionale era ripartita: il disastro mondiale.

Vale per l’autostima dell’Italia di Conte in cerca di punti fermi. Un’altro potrà metterne martedì a Roma contro la Norvegia, con la quale si gioca a questo punto il primo posto del girone forte dei due punti di vantaggio. Varrebbe anche per il ranking Uefa e la possibilità di rimanere sesta e dunque anche testa di serie in Francia.

A quella classifica contribuisce anche il tris di gol di questa sera, massimo bottino dell’anno della gestione Conte. Il quale ha dichiarato l’obiettivo: rendere orgogliosi i tifosi di questa nazionale

Un saggio l’ha dato a Baku con una nazionale effervescente, fatta la tara dell’avversario che pure in casa sua aveva messo in crisi la Croazia. Il modernissimo stadio Olimpico di Baku offre il colpo d’occhio stroboscopico delle luci delle due bandiere lungo la cinta esterna, ma dentro non c’è quel pienone d’orgoglio azero annunciato. La condizione ambientale più sfavorevole sembra quella atmosferica, tra vento e pioggia.

Conte sceglie un’Italia inedita, El Shaarawy all’ala per un 4-4-2 elastico, capace di diventare un 4-2-4 quando Candreva spinge dall’altra parte. In fondo è un ritorno alle origini, all’idea che allargare il gioco serve, a prescindere dall’efficacia personale di chi lo fa. Verratti affiancato da Parolo ha le chiavi del centrocampo.

L’Italia prende subito il pallino in mano, ed è inevitabile che il meccanismo nuovo fatichi ad ingranare. Verratti rimane schiacciato dal suo marcatore, Eddy, ruba palla più che trasformarla in oro e il gioco poggia quasi sempre su Candreva. Lo schema preferito sembra il lancio di Bonucci.

La squadra di Prosinecki mette quel che ha, ovvero corsa e ingenuità, e sono suoi i primi due tiri in porta della partita, entrambi con Armigulyev (6′ e 11′). A quel punto arriva il morso azzurro. Il lancio al volo di Verratti sembra proprio lo scatto di un cobra, Eder sfrutta l’assist solo davanti al portiere per l’1-0 che può incanalare la partita, come chiesto da Conte. A

l 15′ Pellè ha la palla per il raddoppio, ma spara da dentro l’area sul portiere l’assist di Eder. La partita si placa, l’Italia la addormenta così tanto che alla mezzora arriva il pasticcio Chiellini-Bonucci: un doppio errore sul lancio che pesca Ismailov e i difensori azzurri servono a Nazarov la palla dell’1-1 che riaccende animi e incontro.

La frustrata brucia, El Saharawy prova subito a curarla con una girata dal limite che sfiora la traversa, al 35′. Ci prova ancora Candreva che vede il portiere fuori dai pali ma il suo tiro cross al 42′ è sopra la traversa.

Ancora un minuto, e la giocata da manuale vale il raddoppio: Eder serve Candreva in area, finta al portiere e assist per El Shaarawy che deve solo spingere nella porta vuota il 2-1.

Per non ripetere l’errore del primo tempo, gli azzurri rientrano in campo con un ritmo diverso, per chiudere la partita. Pelle’ svirgola al 7′, El Shaarawy esaltato dal gol diventa giocatore a tutto campo, la coppia Verrati-Parolo cresce minuto dopo minuto.

Sono soprattutto i limiti tecnici degli azeri emersi alla distanza a riconsegnare la partita in mano all’Italia. Che sfiora il terzo gol ancora con Eder, al 16′, ma ci pensa Sadygov a salvare sulla linea il pallonetto del brasiliano lanciato a rete in solitario.

La rete è nell’aria, e la firma Darmian al 20′: palla rubata a Nazarov e gran destro da 25 metri.

Resta il tempo per un bel destro di Eder che Agayev para sul secondo palo e per l’assalto finale degli azeri. E’ ancora l’Italia a sfiorare il gol, con l’ingresso di Giovinco che fa impazzire i difensori azeri: ne nasce l’espulsione finale di Husenyov e la punizione su cui solo la traversa nega il quarto gol. Non sarebbe stato di troppo.

(dell’inviato Francesco Grant/ANSA)

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