Friuli Venezia Giulia, una regione che punta sull’innovazione

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NEW YORK: Positiva e densa di incontri è stata la visita della Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani, a New York.

Dagli incontri con i corregionali e con la collettività nel Consolato Generale di New York a quello più istituzionale nelle Nazioni Unite, a quello accademico nella Columbia University, ospite della storica Italian Academy, a quello con gli imprenditori.

In ogni sede la Presidente del Friuli Venezia Giulia ha mostrato gli aspetti positivi della regione, le sue potenzialità, ciò che sta facendo e ciò che è in programma per il futuro.

Ai connazionali riuniti nella sede del Consolato generale d’Italia, nella quale è stata accolta dalla Console Natalia Quintavalle e dal Console Generale aggiunto Roberto Frangione, Deborah Serracchiani ha parlato con il cuore.

Li ha ringraziati per aver costruito la stima di cui gode la comunità a New York e ha ricordato che la sua missione aveva come scopo fondamentale quello di promuovere il Sistema Friuli Venezia Giulia (FVG) “in un momento quanto mai favorevole per un salto di qualità anche rispetto ai già ottimi rapporti bilaterali”.

Alle associazioni presenti, i Famee Furlane, Giuliani nel Mondo, Giuliano Dalmati ha sottolineato l’importanza del ruolo che possono svolgere in questa direzione e ha ribadito la volontà del governo regionale di dedicare particolare attenzione alle nuove generazioni, “che rappresentano la speranza e la continuità per mantenere vivi i legami con la terra di origine”.

Nella sede della Missione Italiana all’ONU nella quale è stata accolta dall’Ambasciatore Sebastiano Cardi, la Presidente della Regione FVG ha toccato temi di più ampio respiro come quelli legati al ruolo della regione nel mondo, alle attività di Cooperazione allo Sviluppo in atto e alle possibili iniziative future che, ha sottolineato, “saranno strettamente connesse agli obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dall’Assemblea generale dell’ONU lo scorso settembre”.

Ha poi ricordato le Dichiarazioni d’Intenti firmate lo scorso maggio con i rappresentanti del Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP, in molti Paesi braccio operativo dell’ONU per promuovere, tra l’altro, lo Sviluppo sostenibile e l’eliminazione delle povertà) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO).

“Ritengo – ha detto Serracchiani – che il Friuli Venezia Giulia possa inserirsi nel solco delineato dalle istituzioni internazionali, europee e nazionali, proporsi ancora come protagonista dello sviluppo di Paesi partner e di una Cooperazione decentrata sempre più forte ed efficace, in grado di contribuire al consolidamento di relazioni, al dialogo con aree marginali, sempre garantendo qualità e concretezza agli interventi”.

L’ambasciatore Cardi ha spiegato che c’è un rinnovato interesse per le iniziative italiane in tema di Cooperazione internazionale allo Sviluppo e ha ricordato che l’ONU sta preparando una conferenza internazionale finalizzata a promuovere e lanciare, nell’ambito della strategia che guarda al 2030, l’obiettivo di incrementare le aree marine protette.

Una convention che potrebbe essere ospitata proprio a Trieste, in quanto sede del Laboratorio di Biologia Marina dell’Osservatorio Geofisico Sperimentale (OGS). La Presidente della Regione FVG ha dato la disponibilità della regione a stringere intese soprattutto negli ambiti della Ricerca e della Formazione, non soltanto di livello universitario ma anche in tema di trasferimento delle conoscenze e delle esperienze maturate dalle nostre imprese.

E di ricerca e formazione ha parlato Serracchiani nel corso di un incontro di altissimo livello che ha tenuto nella Italian Academy della Columbia University.

Un seminario durante il quale Deborah Serracchiani insieme a Barbara Faedda Direttore Associato della Italian Academy e Alberto Felice De Toni, Rettore dell’Università di Udine ha parlato di “La comunità dei ricercatori nel sistema universitario regionale”; hanno partecipato anche Alberto Morgante, Direttore dell’Istituto IOM-CNR, che ha dato una conferenza dal titolo “Ricerca e Innovazione nelle pubblicazioni e strutture del Friuli Venezia Giulia”; e Stephen Taylor, Direttore di Marketing, Comunicazione e Sviluppo del business di AREA Science Park, che ha parlato di “Il modello di innovazione aperta del Friuli Venezia Giulia”.

Nel corso del dibattito è emersa la lunga tradizione che ha la Regione nell’ambito dell’innovazione e della ricerca anche grazie alle connessioni stabilite con partner internazionali. Gli Istituti di ricerca del FVG estenderanno il modello di innovazione aperta anche al campo delle nanotecnologie nel considerarlo un importante motore di sviluppo economico.

(Flavia Romani/Voce)

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