L’Albero della Vita rimarrà a Expo

albero

MILANO. – L’Albero della vita rimarrà a Expo. Ad annunciarlo è stato il commissario unico dell’esposizione, Giuseppe Sala, nella giornata in cui a Expo si celebra la sua icona. Per lui, per quell’Albero un tempo tanto contestato e ora invece diventato simbolo indiscusso, una serie di eventi specifici, e addirittura un concerto serale dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, diretta dal maestro Pietro Mianiti. Eseguirà, tra l’altro, la suite dell’Albero, composta dal maestro Roberto Cacciapaglia.

Dopo mesi di ipotesi sulla sua collocazione, Sala a 10 giorni dalla chiusura ha annunciato in una conferenza stampa che “l’Albero della vita rimarrà qui perché è molto più complesso smontarlo e rimontarlo da un’altra parte. Parliamo di una tecnologia molto delicata e l’idea di spostarlo è molto ardita”. Il 31 ottobre cala il sipario su Expo. A partire dal 2 novembre cominciano i lavori per smantellare i padiglioni, che dovrebbero concludersi entro maggio 2016 (“ma penso che finiremo prima”).

Dalla prossima primavera, però, l’icona di Expo tornerà a rivivere insieme agli altri due simboli dell’esposizione, Palazzo Italia e Padiglione Zero. Nei mesi di cantiere le opere verranno messe in sicurezza e protette, “li congeleremo e faremo manutenzione, per poi fargli riprendere vita in primavera”, ha detto Sala, precisando che a Palazzo Italia rimarrà anche la mostra dell’Identità Italiana curata da Marco Balich.

Il simbolo di Expo che ha decretato anche il successo serale continuerà a vivere e ad essere ammirato. In sei mesi 14 milioni di persone hanno assistito ai suoi spettacoli, i due terzi dei visitatori. E l’hashtag #alberodellavita ha superato per numero di citazioni quello dell’albero di Natale. Un successo che è diventato planetario, tanto che in diversi Paesi hanno richiesto dei modelli simili, che richiamino nella tecnologia e nella parte artistica il “fratello italiano”.

“Ce lo chiedono dalla Cina, dai Paesi del Golfo e da uno dei Paesi ‘stan’ (come Kazakistan e Uzbekistan ad esempio) – ha spiegato l’ideatore, Marco Balich – e noi esporteremo nel mondo il saper fare italiano e la creatività”. Il saper fare è quello lombardo del consorzio Orgoglio Brescia, che raduna 19 aziende bresciane e che ha costruito e realizzato l’opera.

“Questo simbolo ci sta rappresentando nel mondo – ha detto il presidente Paolo Franceschetti -. La sua tecnologia, fatta con tornio e innovazione, la possiamo esportare ovunque”.

L’Albero è stata l’opera più travagliata di Expo, si è anche temuto di non realizzarla. Coldiretti, che ne è sponsor insieme a Pirelli “ci ha creduto fin dall’inizio – ha detto il presidente, Roberto Moncalvo – per noi l’Albero è simbolo delle nostre tradizioni agricole e della biodiversità”.

Il successo di Expo e dell’Albero della Vita “è quello dell’Italia e di Milano – ha commentato l’ad del gruppo Pirelli, Marco Tronchetti Provera -. Questa città è sempre stata simbolo del Paese. Dopo anni di decadenza c’è un recupero di energie e Milano sta rinascendo, ci sono positività ed una energia diversa”.

Ad apprezzare la scelta di mantenere a Expo il suo simbolo è soprattutto la presidente, Diana Bracco: “A Palazzo Italia inizia quella narrazione del Paese che ha il suo gran finale nella simbologia dell’Albero della Vita. Non possono vivere separate, si completano a vicenda”.

(di Michela Nana/ANSA)

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