Argentina: sorpresa Macri, porta Scioli a ballottaggio

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BUENOS AIRES. – Una notte elettorale piena di sorprese, un terremoto politico. Alle presidenziali in Argentina il candidato del centro-destra Mauricio Macri ha perso di poco con il super-favorito, il peronista Daniel Scioli, ma politicamente è il vero vincitore del primo turno.

Macri e Scioli si affronteranno il 22 novembre in un ballottaggio storico su più fronti, tra l’altro perchè è la prima volta che il nome dell’inquilino della ‘Casa Rosada’ verrà deciso in uno spareggio alle urne.

Oltre ad avere entrambi sangue italiano, Macri e Scioli hanno alle spalle una storia simile, vissuta tra la politica, le imprese e lo sport. Rappresentano però due Argentine diverse, spesso in antitesi: il primo è un uomo del centro-destra, leader della coalizione ‘Cambiemos’, il secondo un navigato dirigente del peronismo ‘soft’, rappresentante del ‘Frente para la victoria’ e governatore di Buenos Aires.

E proprio Buenos Aires è stata al centro della seconda grande sorpresa uscita dalle urne, esito che ha lasciato a bocca aperta milioni di argentini. A imporsi in quella che è la più importante delle 22 province del paese, in termini di Pil e di elettorato, è stata la ‘macrista’ Maria Eugenia Vidal, la quale è riuscita a battere Anibal Fernandez, un ‘big’ del peronismo, che aveva il controllo della provincia da 28 anni.

La giovane e sorridente Vidal ha in altre parole messo ko l’influente, e sempre molto discusso, capo gabinetto della presidente Cristina Fernandez de Kirchner.

Visti gli scossoni della notte elettorale, a Buenos Aires tutto si è messo in movimento molto presto. Dopo la festa nel suo bunker, dove i fan di ‘Cambiemos’ hanno inneggiato al ritmo di una ‘cumbia’ a “Mauricio presidente”, Macri ha lanciato un appello a quella parte dell’elettorato che non lo ha votato.

Qualcosa di simile ha fatto poco dopo anche Scioli. Entrambi puntano ora lo sguardo verso Sergio Massa, peronista ‘oppositore’ che è finito terzo, escluso quindi dal ballottaggio ma con in tasca un ricco bottino di voti (il 21%). Cosa farà ora Massa non si sa. Anche perchè quello del ballottaggio è un ‘film’ del tutto nuovo, che non avrà niente a che vedere con il primo turno.

Si attendono quindi altre novità, che non sono certo mancate anche in questo lunedì post-elettorale. Macri e Scioli hanno per esempio assicurato di essere disposti ad un dibattito tv, altro fatto mai visto nel paese.

L’Argentina sta quindi già cambiando, come dimostra quanto successo nei mercati, dove alcuni titoli ‘biancocelesti’ hanno fatto un forte balzo in avanti. Dopo la disfatta di ieri, si aspetta ora la resa dei conti all’interno del peronismo, come d’altronde è successo in tante altre occasioni negli ultimi cinquant’anni.

(di Martino Rigacci/ANSA)