Nuovo appello del Papa: basta guerre, pace in Medio Oriente

Pope Francis speaks to the faithful during the Angelus prayer in St. Peter's square, Vatican City, 03 August 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
Pope Francis speaks to the faithful during the Angelus prayer in St. Peter's square, Vatican City, 03 August 2014. ANSA/ANGELO CARCONI
Pope Francis speaks to the faithful during the Angelus prayer in St. Peter’s square, Vatican City, 03 August 2014. ANSA/ANGELO CARCONI

CITTA’ DEL VATICANO. – Basta guerre, basta violenze, pace in Medio Oriente: il Papa torna a lanciare un nuovo appello perché cessino le ostilità in molti Paesi in conflitto, con uno sguardo particolare per le “amate terre di Siria e Iraq”.

Lo fa parlando ai membri della Chiesa caldea, con il patriarca di Baghdad, Raphael Sako, che rinnova l’invito al pontefice, “quando sarà possibile”, di visitare queste terre in cui i cristiani sono sempre più perseguitati.

Francesco rinnova dunque il suo “accorato appello alla comunità internazionale, affinché sappia adottare tutte le strategie valide al fine di promuovere il raggiungimento della pace in Paesi terribilmente devastato dall’odio”.

Indica l'”odio fanatico del terrorismo” come la causa che porta i cristiani a subire il martirio o a lasciare quelle terre dove ci sono stati invece “secoli di pacifica convivenza con i nostri fratelli seguaci dell’Islam”.

Ma il Papa ha ricevuto in udienza anche i Cappellani militari e più complessivamente ha detto che “la guerra lascia sempre un segno indelebile”. La guerra “provoca sempre sofferenze, in chi la subisce, certo, ma anche in chi la combatte.

La guerra infatti sfigura – ha sottolineato il Papa – i legami tra fratelli, tra nazioni; sfigura anche coloro che sono testimoni di tali atrocità”. “Come cristiani restiamo profondamente convinti – ha rilevato Francesco – che lo scopo ultimo, il più degno della persona e della comunità umana, è l’abolizione della guerra”.

L’incontro tra il Papa e i Caldei in Vaticano arriva dopo l’ennesimo attacco di una comunità cristiana in Siria, quella della parrocchia di San Francesco ad Aleppo. L’altro giorno durante la Messa, mentre c’erano 400 fedeli ad assistere alla celebrazione, è stata lanciata una granata da jihadisti.

L’ordigno squarcia la cupola ma esplode fuori dall’edificio, causando solo sette feriti, mentre “se la granata fosse esplosa all’interno sarebbe stata una strage”, commenta il vescovo Georges Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo.

Infine ieri in Vaticano sono nuovamente risuonati i temi dell’Enciclica di Papa Francesco dedicata alla salvaguardia dell’ambiente, la “Laudato si'”. Il documento è stato la spinta principale per l’appello delle conferenze episcopali di tutto il mondo in vista della Conferenza di Parigi sull’ambiente.

“In rappresentanza della Chiesa Cattolica dei cinque continenti, noi Cardinali, Patriarchi e Vescovi ci siamo riuniti per esprimere, a nome nostro e delle persone affidate alle nostre cure pastorali, la speranza ampiamente diffusa – si legge nell’appello che evidenzia come il degrado ambientale colpisca le fasce più povere e fragili del pianeta – che dai negoziati della Cop 21 di Parigi emerga un accordo sul clima giusto e giuridicamente vincolante”.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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