Bankitalia, nel 2016 più credito. Meno rischi per le famiglie

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ROMA. – In crescita i prestiti bancari al settore privato, rischi per le famiglie in diminuzione ed in calo il numero delle imprese vulnerabili. Ma sullo sfondo incombe la Cina. Questo il quadro che dipinge la Banca d’Italia sull’outlook del Belpaese per il 2016.

I prestiti bancari al settore privato torneranno a crescere nella prima metà dell’anno prossimo grazie “all’uscita dalla recessione”, afferma Bankitalia nel rapporto sulla Stabilità Finanziaria, anche se valutato in rapporto al prodotto interno lordo, “tale credito rimane tuttavia assai inferiore ai valori medi di lungo periodo”.

Comunque il rafforzamento dell’economia in Italia “riduce i rischi” per la stabilità finanziaria stessa e “complessivamente restano favorevoli gli indicatori di sostenibilità delle finanze pubbliche”. Inoltre l’aumento del reddito disponibile e i bassi tassi di interesse “rafforzano le condizioni finanziarie, già solide, delle famiglie” e “si riduce la vulnerabilità anche delle fasce più deboli e l’indebitamento rimane basso, pur in presenza di una forte ripresa dei mutui immobiliari”.

Proprio sui mutui, via Nazionale spiega che le famiglie che ne hanno contratto uno in passato “stanno alleggerendo il peso del servizio del debito” rinegoziando le condizioni del prestito con i tassi d’interesse ai minimi storici. Nei primi nove mesi, hanno interessato oltre il 5% delle consistenze in essere alla fine del 2014 (1,3% nello stesso periodo dell’anno scorso).

Sempre riguardo il settore immobiliare, sono in ripresa le compravendite di abitazioni (4,1% al netto dei fattori stagionali nel secondo trimestre). L’aumento interessa tutte le principali aree del Paese, ed è “più ampio nelle otto maggiori città”. I prezzi delle case “si sono stabilizzati” (-0,1% nel secondo trimestre), interrompendo così la flessione in corso dalla metà del 2011.

“L’arresto del calo dei prezzi delle case riflette la crescita del reddito disponibile delle famiglie e il miglioramento delle condizioni di accesso al credito”, afferma Bankitalia. E con la ripresa che si consolida, anche “la quota di imprese finanziariamente vulnerabili si ridurrà in misura significativa nel 2016”.

Il miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese “si sta estendendo anche a quelle più fragili”, scrive la Banca centrale italiana nel rapporto. Tuttavia Palazzo Koch invita a non sedersi sugli allori e a tenere alta la guardia perché “lo scenario internazionale sta diventando più incerto”.

Il rallentamento della Cina e delle altre economie emergenti infatti “si ripercuote sulle prospettive di crescita globali” e “possono derivarne tensioni sui mercati”. E nell’Eurozona, anche se “si è attenuata l’incertezza” legata alla Grecia e “la ripresa e gli interventi straordinari di politica monetaria concorrono a limitare i rischi”, l’inflazione “resta particolarmente bassa”, spiega la Banca d’Italia.

Secondo le nuove previsioni della Commissione Europea, l’inflazione nell’Eurozona resterà al palo per quest’anno allo 0,1% e all’1% per il prossimo contro l’1,5% delle precedenti stime.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)