Secondo l’Aie il prezzo del petrolio intorno a 80 dollari nel 2020

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ROMA. – Il petrolio si riequilibrerà “sugli 80 dollari nel 2020, con ulteriori aumenti di prezzo da quel momento in poi”. E’ quanto prevede l’Agenzia internazionale dell’Energia nello ‘scenario principale’ del World Energy Outlook, in cui avverte comunque che “il processo di assestamento” in questo settore “è raramente regolare”.

Tuttavia, aggiunge l’Aie, “un periodo più prolungato di prezzi bassi non può essere escluso”, intorno ai 50 dollari fino alla fine del decennio e una risalita a 85 nel 2040.

Nei prossimi 25 anni, a livello globale, sarà sempre più consistente l’apporto delle energie rinnovabili, mentre il peso del carbone scenderà. E’ la previsione dell’Agenzia internazionale dell’energia, secondo cui il mix energetico al 2040 vedrà il carbone scendere dal 41% al 30%, con le rinnovabili non idro che saliranno al ritmo inverso, mentre il nucleare e l’energia derivante dall’acqua che manterranno le attuali posizioni.

In particolare, nel 2040 la generazione da impianti di energia rinnovabile raggiungerà una quota del 50% nell’Unione europea, di circa il 30% in Cina e Giappone e supererà il 25% in India e negli Stati Uniti: il carbone, invece, non raggiungerà il 15% da nessuna parte tranne che in Asia.

Secondo l’Aie, inoltre, se 60 centesimi, del dollaro investito in nuovi impianti, verranno spesi per le rinnovabili, la generazione verde aumenterà di qualcosa come 8.300 TWh (oltre metà della crescita totale della generazione): l’equivalente, cioè, della produzione attuale da combustibili fossili di Cina, Stati Uniti e Unione europea messi insieme.

L’uso dell’energia a livello mondiale crescerà di un terzo nel 2040. La spinta principale della domanda arriverà da India, Cina, Africa, Medio Oriente e Sudest asiatico: in generale l’aumento della domanda riguarderà solo i Paesi non Ocse. L’Unione europea registrerà infatti una contrazione del 15%, il Giappone del 12% e gli Stati Uniti del 3%.

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