L’italo-venezuelana Magliocco torna sul ring

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CARACAS – La pugile italo-venezuelana Karlha Magliocco ha riconsiderato il suo ritiro ed é risalita sul ring per indossare nuevamente i guantoni della nazionale. L’obiettivo della pugile di origine laziale é quello di partecipare al Mondiale che si terrà l’anno prossimo, ma sopratutto quello di qualificarsi per le olimpiadi di Rio 2016.

“Il pugilato è parte della mia vita, non mi vedo senza i guantoni. È uno sport che mi fa concentrare solo su me stessa, ma soprattutto qualcosa che mi dà stimoli per migliorarmi. E’ la sfida che ho con me stessa, la voglia di vedere fino a che punto riesco ad arrivare, che mi porta ad andare avanti e migliorarmi. Per me la boxe rappresenta la vita. Quando sei sul ring ti accorgi di che pasta sei fatto realmente, perchè se molli lì, allora sei un codardo anche nella vita. Lì sopra sei da solo con te stesso, con le tue paure, e vince solo chi ha più cuore, più grinta, più intelligenza” commenta la Magliocco.

La pugile nata 29 anni fa a San Felix ha nel suo palmares tantissime gare in giro nel mondo: ma senza dubbio l’esperienza più importante é stata quella sul quadrilatero di Londra 2012, durante le olimpiadi.

Nei giorni scorsi, la Magliocco ha partecipato ad uno stage con la nazionale che si é svolto a Barquisimeto: l’obiettivo era quello di calibrare le proprie forze in vista del mondiale di pugilato che si terrà tra il mese di gennaio e febbraio dell’anno venturo ad Astana, in Kazajistán.

“Dentro me sentivo che non era ancora l’ora di appendere i guantoni al chiodo e so che posso dare ancora tanto e per questo motivo ho deciso di tornare. E’ difficile separarmi dalla boxe, dato che é la mia passione senza dimenticare il mio ruolo come mamma. Adesso che sono tornata sono disposta a dare il meglio di me” confessa la pugile di origine italiana.

Karlha Magliocco sa che é nel giro della nazionale, ma non ha ancora garantito un posto per la kermese irridata, per questo motivo si sta allenando al massimo per essere presa in considerazione dallo staff tecnico “Il fatto che nessuna di noi abbia il posto assicurato, ci motiva di più e ci incentiva a lavorare sodo per il bene della squadra”.

(Fioravante De Simone/Voce)

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