Terrorismo: la psicosi continua, bufala virale su whatsapp

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ROMA. – Da una parte la corsa febbrile ad elevare le misure di sicurezza: la novità di oggi sono i metal detector al Colosseo. Dall’altra non si arresta il panico post-Parigi, con i falsi allarmi che si susseguono in tutta Italia. L’ultimo, un messaggio su WhatsApp, che ha scatenato l’ira del premier Matteo Renzi ed attratto l’attenzione di polizia e procura: possibile l’apertura di un fascicolo per procurato allarme.

“Facciamo – dice Renzi – tutti i controlli che servono ma bisogna essere consapevoli che chi vuole rinchiuderci in casa non può avere la meglio. Si cerca di colpire la quotidianità. Per questo bisogna affermare con forza che non ci lasceremo prendere dalla psicosi, dall’isteria e dalla paura”.

Nel messaggio vocale fatto circolare su Whatsapp – e diventato presto virale – una ‘madre’ avverte la propria figlia che vive a Roma di non uscire di casa perché ci sarà un attentato terroristico nel centro della città spiegandole di avere scoperto la cosa dopo avere parlato “con la mamma di una sua amica che lavora al Ministero dell’Interno”.

Renzi non ci sta: parla di “procurato allarme”, invita gli inquirenti ad indagare sull’autore e registra un contro-messaggio sempre su WhatsUpp per attaccare chi “pensa di essere simpatico, ma non si rende conto che suscita un clima di paura e anche di panico. Vorrei invitare tutti a non cascarci, terrorismo è una minaccia molto seria ma isteria non domini nostre vite”.

La polizia postale si è messa al lavoro e conta di poter rapidamente identificare l’autore del messaggio nei cui riguardi potrebbe essere ipotizzato proprio il reato di procurato allarme. La procura di Roma, da parte sua, aprirà un fascicolo di indagine non appena giungeranno a Piazzale Clodio i primi risultati degli accertamenti affidati alla polizia.

E oltre a quelli sui social, non sono mancati gli ‘alert’ più tradizionali. Come già giovedì, anche ieri la metro di Roma ha catalizzato l’attenzione con una nuova serie di chiusure ed interventi delle forze dell’ordine per quelli che in seguito si sono rivelati falsi allarmi: in un caso a far scattare la paura è stata una scatola vuota lasciata incustodita nel ripostiglio di un’area a disposizione degli addetti alle pulizie; nell’altro uno zaino sospetto che era in realtà spazzatura.

Il panico si è diffuso anche all’ospedale San Giovanni di Roma, quando un medico ha detto di aver visto entrare dall’ingresso principale un uomo armato con un fucile che poi è scappato. L’edificio è stato blindato, sono intervenute le squadre antiterrorismo, ma non si è trovata alcuna traccia dell’uomo col fucile.

Sempre a Roma disagi alla circolazione per un trolley sospetto nel quartiere Ostiense. Per una valigia sospetta è stata transennata a Milano Piazza Duomo. Sul posto sono intervenuti gli artificieri, con un cannone ad acqua. E sempre nel capoluogo lombardo falsi allarmi si sono registrati ieri davanti al consolato americano, per una busta della spesa che conteneva però solo scatole di tonno e piselli, e per la segnalazione di un uomo che qualcuno sosteneva fosse “imbottito di esplosivo”.

Falso allarme anche per una borsa trovata all’ingresso dell’Autogrill ‘La Macchia’ sull’A1 Roma-Napoli, nel frusinate. L’area di servizio è stata evacuata. All’aeroporto di Fiumicino, poi, la Polaria si è attivata per una spedizione ritenuta sospetta che era in transito verso un’area extra Schengen: le verifiche hanno appurato che nel pacco erano presenti effetti personali ed un ferro da stiro. L’accesso alla zona è stato temporaneamente interdetto per una ventina di minuti, prima di rientrare tutto nella norma.

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