Alla Camera le riforme avanzano senza sorprese

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ROMA. – Le riforme costituzionali superano alla Camera il primo scoglio del percorso in Aula. Come era prevedibile, l’Assemblea di Montecitorio boccia a larga maggioranza le pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dall’opposizione al testo, che è stato già approvato a Montecitorio ed a Palazzo Madama, ed avvia la discussione sul complesso degli emendamenti.

Le richieste di modifica del testo sono circa 160, e si riferiscono solo ai sei articoli modificati al Senato (1, 2, 30, 37, 38, 39), visto che tutti gli altri sono stati già approvati in doppia lettura conforme.

L’opposizione ha rinnovato, con diversi interventi, le sue critiche alla riforma, con in prima fila il Movimento Cinque Stelle che ha presentato una sessantina di emendamenti al testo. Tuttavia, alla Camera non si prevedono sorprese rispetto ad un percorso che ormai è sostanzialmente segnato.

I tempi non sono contingentati, per cui su ciascun emendamento in base al regolamento della Camera può intervenire per cinque minuti un deputato per gruppo e, per un minuto ciascuno, altri deputati in base alla consistenza numerica delle formazioni politiche. Tuttavia, la conferenza dei capigruppo ha fissato giorni fa all’11 gennaio, dopo la chiusura dei lavori d’Aula per la pausa natalizia, il voto finale sul ddl Boschi.

In questa, e soprattutto nella prossima settimana, dunque, l’Assemblea di Montecitorio sarà impegnata nelle votazioni sugli emendamenti e sugli ordini del giorno al testo su cui, ha confermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi alla direzione del Partito democratico, il referendum confermativo si terrà ad ottobre dell’anno prossimo.

(di Francesco Bongarrà/ANSA)

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