Economia Usa accelera, più vicino l’aumento dei tassi Fed

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NEW YORK. – L’economia americana accelera. E un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed si avvicina. Il pil nel terzo trimestre cresce più delle attese, salendo del 2,1% rispetto al +1,5% previsto inizialmente. La volata americana non spinge però le borse, pesanti per le tensioni geopolitiche con il jet russo abbattuto in Turchia.

Milano perde l’1,55%, con il settore del lusso il più colpito dall’ondata di vendite che ha travolto tutti le piazze finanziarie europee. Dopo un avvio negativo, Wall Street torna positiva, anche se le compagnie aree frenano con il possibile impatto sul turismo dell’allarme americano sui viaggi per le crescenti minacce terroristiche. A pesare sui colossi dei cieli anche il balzo del petrolio, tornato a salire con la crisi in Medio Oriente.

L’accelerazione americana, con la ripresa del mercato immobiliare i cui prezzi sono saliti del 5,5%, aumenta le chance di una stretta della Fed alla prossima riunione. Un rialzo in parte già digerito dagli operatori, il cui impatto però resta ancora da definire, soprattutto per i mercati emergenti. E per gli effetti della possibile direzione opposta della Bce che, il prossimo mese, potrebbe decidere un ampliamento del proprio paino di acquisti.

L’Europa e gli Stati Uniti non vanno in direzioni opposte di politica monetaria dal maggio del 1994, quando l’euro e la Bce ancora non esistevano.

Il 4 dicembre prossimo sarà diffuso il dato sul mercato del lavoro, l’ultimo tassello per la Fed per definire lo stato di salute dell’economia americana prima della riunione. ”I dati sono incoraggianti, soprattutto sul mercato del lavoro. Se continuerà l’ipotesi di un aumento dei tassi a dicembre si rafforza” ha detto il presidente della Fed di San Francisco, John Williams, nei giorni scorsi.

Motore della crescita americana sono le scorte delle aziende e i consumi, che continuano a crescere. Una buona notizia arriva anche dai salari in aumento, che rassicurano sui consumi nel breve periodo e tranquillizzano il presidente della Fed, Janet Yellen. La ripresa anche se più veloce della attese è definita a ‘tartaruga’ da Goldman Sachs.

”La crescita è stata abbastanza buona da consentire il raggiungimento di buoni progressi sul mercato del lavoro. Ci attendiamo che l’economia americana raggiunga la piena occupazione nei prossimi 12 mesi. la ripresa a tartaruga sembra avvicinarsi alla fine”.

Gli analisti prevedono che in novembre i posti di lavoro creati saranno 200.000, con il tasso di disoccupazione che calerà al 4,9%, scendendo sotto la soglia psicologica del 5%, considerata quella vicina alla piena occupazione. L’aumento del 2,1% del pil è superiore all’1,5% precedentemente stimato. Ma al di sotto del 3,9% del secondo trimestre. La crescita dovrebbe attestarsi al 2,5% nel 2015, in linea con il +2,4% dell’anno scorso.

Plaudendo alla crescita spinta dalla domanda interna, la Casa Bianca invita il Congresso ad approvare misure che promuovano la ripresa, sulla quale pesa il rallentamento della domanda estera. Il caro dollaro rende i prodotti americani più costosi all’estero e la domanda cinese è in frenata, inceppando la macchina delle esportazioni americane scese in ottobre del 2,6% a 123,30 miliardi di dollari.

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