Venezuela: Maduro contro il settore privato. E l’opposizione reagisce

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CARACAS. – Il presidente Nicolás Maduro è tornato ad accusare le aziende private di essere le responsabili della profonda crisi economica che attraversa il paese, minacciando gli amministratori della Heinz di “mandarli tutti in galera”.

“Voglio che si vada a controllare quello che succede alla Heinz, e se gli amministratori stanno facendo sabotaggio, ho qui il capo del Sebin (Servizio bolivariano di Intelligence) e gli dico: me li mandate in galera subito!”, ha detto Maduro, durante il suo programma tv settimanale.

“Basta con questa borghesia!”, ha tuonato il presidente, che nella retta finale della campagna per le elezioni politiche di domenica prossima – che secondo le inchieste dovrebbero portare alla peggior sconfitta elettorale del chavismo in quasi 20 anni – moltiplica gli attacchi contro il settore privato, accusandolo di essere il colpevole della crisi economica.

Bersaglio degli insulti di Maduro a Lorenzo Mendoza, presidente di Empresas Polar al quale accusa di “nascondere prodotti” per causare la grave crisi di approvvigionamento che soffrono i venezuelani. “Oligarca del demonio, hai forse paura del popolo? Guarda bene, perché questo è il popolo che segnerà la tua sconfitta, perché sei maligno e perverso”, ha detto Maduro durante un meeting elettorale.

Sulla sponda opposta Henry Ramos Allup, portavoce della coalizione antichavista annuncia che dopo le elezioni politiche di domenica il governo venezuelano “si troverà in una posizione politica molto precaria”, perché l’opposizione otterrà “una maggioranza solida”.

“Dobbiamo essere prudenti: il governo ha interesse a garantire che le elezioni si svolgano in maniera pacifica, perché dopo il voto si troverà in una posizione politica molto precaria e noi non puntiamo a un colpo di Stato o a soluzioni non previste dalla Costituzione”, ha dichiarato Ramos.

Il portavoce della Mud, che è anche segretario del partito Azione Democratica, non ha voluto fare previsioni precise, ma ha sottolineato che “il governo sa benissimo quale sarà il risultato, lo dimostra il fatto che stanno stimolando l’astensionismo per ridurre l’ampiezza della sconfitta”.

Invece Henrique Capriles, ex candidato presidenziale dell’opposizione, ha detto che il presidente Nicolás Maduro “è capace di qualsiasi cosa, perfino di fare un colpo di Stato” se, come prevedono i sondaggi, perde la maggioranza in Parlamento nelle elezioni di domenica prossima.

“E’ possibile che lui voglia farlo, ma una cosa è dire che ne ha voglia e un’altra che possa realmente farlo”, ha indicato Capriles in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo, spiegando che “se Maduro si radicalizza, solo servirà per anticipare la fine del suo governo”.

Secondo il dirigente antichavista “non bisogna leggere solo i sondaggi sull’intenzione di voto, bisogna vedere anche che Maduro ha un indice di gradimento del 20% e che il 90% dei venezuelani credono che la situazione nel paese è molto negativa”.

“Il Venezuela sta vivendo la peggiore crisi sociale ed economica della sua storia, alla quale si aggiunge l’instabilità politica. La situazione attuale è una bomba che potrebbe esplodere, ma io non voglio che esploda”, ha aggiunto Capriles.

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