Venezuela: Chiusi i centri di votazione, si comincia a contare i voti

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CARACAS – Dopo la polemica decisione del Consiglio Nazionale Elettorale, resa nota dal vicepresidente dell’organismo Sandra Oblitas, di posporre di un’ora la chiusura di tutti i seggi elettorali – decisione che ha provocato la reazione del membro del Cne, Luis Emilio Rondón, che l’ha considerata “un provvedimento innecessario”, dell’ex membro del Cne, Vicente Díaz, che ha commentato che non si può applicare senza incorrere in una violazione della Legge Elettorale, e quella dei rappresentanti della Mud -, è iniziata dalle 19 in punto la chiusura di quei centri di votazione in cui non vi sono elettori alle porte.

L’annuncio ufficiale della chiusura di tutti centri di votazione sarà dato prossimamente dalle autorità del Consiglio Nazionale Elettorale.

Il processo elettorale si è svolto in un clima di tensa calma, nonostante alcune irregolarità, il ritardo nell’apertura di alcuni seggi, la presenza di “gazebo” dei simpatizzanti del governo in prossimità dei centri di votazione realizzando proselitismo (proibito dalla legge elettorale), dalla decisione del prersidente del Cne, Tibisay Lucena, di ritirare gli accrediti concessi agli ex presidenti di Bolivia e Colombia, Jorge Quiroga e Andrés Pastrana, per aver espresso “opinioni fuori luogo” durante la giornata di votazione (in un’intervista trasmessa dalla web tv del Tavolo dell’Unità Democratica, Quiroga aveva detto che considerava “deplorevole” che le irregolarità per favorire il chavismo continuassero a registrarsi anche nel giorno dell’elezione) e in alcuni casi, la presenza di bande di motociclisti con il volto coperto e in atteggiamenti minacciosi.

Si attende, ora, dopo la giornata elettorale che le autorità diano i risultati. Stranamente, né nella sede del partito di governo, né in quello dell’opposizione si respira un clima di trionfo.

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