Matrimoni e nullità, al via la riforma del Papa

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CITTA’ DEL VATICANO. – Niente doppia sentenza conforme, processi snelli e costi rivisti. Queste alcune delle novità sul processo canonico riguardante la nullità matrimoniale, introdotte con il Motu Proprio di Papa Francesco, e in vigore da domani 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione e anche giorno dell’inaugurazione del Giubileo della Misericordia. Il processo canonico cambia dopo tre secoli. Ecco le principali novità.

STOP SENTENZE DOPPIE. Ne basterà una sola con il conseguente dimezzamento dei pronunciamenti a livello diocesano.

TEMPI PIU’ CELERI. Se oggi le cause durano anche fino a dieci anni, le nuove norme consentiranno un’accelerazione delle decisioni. Non solo si elimina la doppia decisione conforme ma nei casi in cui gli argomenti per la nullità sono “particolarmente evidenti” ci sarà il processo breve. In questo caso giudice è il vescovo.

ABORTO E TRADIMENTI TRA CAUSE ‘MANIFESTE’. Le cause che possono consentire la trattazione della causa di nullità del matrimonio per mezzo del processo più breve sono: mancanza di fede che può generare la simulazione del consenso, la brevità della convivenza coniugale, l’aborto procurato per impedire la procreazione, l'”ostinata permanenza” di una relazione extraconiugale, l’occultamento doloso della sterilità o di una malattia contagiosa, o di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione.

MATRIMONIO RIPARATORE? PUO’ ESSERE NULLO. Iter accelerato per la nullità anche se ci si è sposati per un motivo “estraneo” alla vita coniugale stessa, come una gravidanza imprevista della donna. Non sono valide dal principio neanche le nozze in cui il consenso è stato estorto con la violenza fisica.

GIUDICE UNICO. In prima istanza uno solo a decidere: può essere lo stesso vescovo della diocesi o una persona da lui delegata.

COSTI, APPELLO PAPA A GRATUITA’. Ma non è un obbligo, saranno le conferenze episcopali a decidere. Già oggi il 70-80% delle cause di nullità matrimoniale ha il patrocinio gratuito per le persone con un reddito inferiore ai 12mila euro.

L’APPELLO RESTA ALLA ROTA ROMANA. Francesco chiede di evitare abusi del diritto e annuncia l’adeguamento della legge che disciplina il Tribunale ordinario della Sede apostolica.