Mondiale per club: River sfida impossibile, Messi in dubbio

Barcelona's forward Lionel Messi (C) performs with his teammates during the team's official training session for the FIFA Club World Cup 2015 at Yokohama International Stadium in Yokohama, south of Tokyo, Japan, 16 December 2015. EPA/KIYOSHI OTA
Barcelona's forward Lionel Messi (C) performs with his teammates during the team's official training session for the FIFA Club World Cup 2015 at Yokohama International Stadium in Yokohama, south of Tokyo, Japan, 16 December 2015.  EPA/KIYOSHI OTA
Barcelona’s forward Lionel Messi (C) performs with his teammates during the team’s official training session for the FIFA Club World Cup 2015 at Yokohama International Stadium in Yokohama, south of Tokyo, Japan, 16 December 2015. EPA/KIYOSHI OTA

ROMA. – Il tridente per infilzare anche il River Plate. E’ ciò che spera il Barcellona, visto che Lionel Messi potrebbe essere recuperabile per la finale del Mondiale per club contro la squadra di Buenos Aires che, nonostante la forza dei rivali, non si sente battuta in partenza.

A Messi porta bene affrontare in finale un club del suo paese, e lo ha già dimostrato nel 2009 quando il Barca divenne campione del mondo a spese dell’Estudiantes. Ora tocca ai ‘Millonarios’, come viene chiamato in patria il River, e nel frattempo c’è stato, nel 2011, il trionfo a spese del Santos, che venne ‘asfaltato’ anche più di quanto farebbe supporre il 4-0 finale.

In quella squadra c’era Neymar, che ora è passato dall’altra parte e che per questo domenica vuole assolutamente esserci, per riformare il trio con Messi e con il ‘Pistolero’ Suarez. Per il brasiliano vincere la finale di Yokohama sarà anche un modo per dimenticare la terribile delusione di quattro anni fa. Per questo ‘O Ney’, reduce da un problema muscolare che gli ha fatto saltare la semifinale contro l’Evergrande Guangzhou, oggi si è allenato con i compagni.

Messi invece è rimasto fermo, ma su Facebook ha scritto che domenica vuole giocare e spera di “essere al 100%”. La Pulce ha anche confidato a persone a lui vicine di sentirsi “molto meglio”.

In campo potrebbe esserci anche un ex al quale il Barcellona è rimasto nel cuore ma che, dopo l’esperienza italiana nel Verona, è voluto tornare a casa per chiudere la carriera nel club che lo ha lanciato: Javier Saviola. Per il ‘Conejo’, che in finale partirà dalla panchina, “la partita di domenica sarà la più importante nella storia del River. In Giappone non siamo venuti per fare una passeggiata ma per provare a vincere. E’ chiaro che con Messi e Neymar il Barcellona sarebbe più forte, ma hanno già dimostrato di essere ugualmente competitivi. Per una conferma, chiedete a Suarez”.

Intanto i giornali argentini tirano fuori una statistica secondo cui il tecnico Marcelo Gallardo da quando allena il River ha perso solo una finale e che quindi è certo di non sfigurare di fronte a Luis Enrique. Ora riflette sulla formazione che per dieci undicesimi è già fatta: l’unico dubbio è quello sull’esterno sinistro di centrocampo, posto per il quale sono in lizza Lucho Gonzalez, Pisculichi e Mayada.

La formazione dovrebbe essere questa, schierata con il 4-4-2: Barovero; Mercado, Maidana, Balanta, Vangioni; Carlos Sanchez, Kranevitter, Ponzio, Mayada o Lucho o Pisculichi; Mora, Alario.

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